I rapporti più importanti per una donna sono quelli con madri, sorelle, amiche. E spesso tendiamo a confondere i ruoli.
Sono le persone a noi più vicine, il riparo nei giorni di tempesta, il sorriso più sincero nei giorni di festa, eppure sono quelle con cui entriamo più spesso in conflitto.
Le madri sono quell'amore eterno che ci circonda, ma non sanno rispettare i confini quindi entrano in camera nostra, fanno domande, "si fingono" amiche ma poi sono capaci di punirci nel peggiore dei modi e di dirci battutine capaci di ferirci.
Le sorelle dovrebbero essere alleate e invece ci rubano gli abiti, fanno la spia, hanno dei privilegi di cui noi non possiamo godere.
Le amiche sono spesso il posto che davvero a volte chiamiamo casa perché alcune di loro sono meglio delle sorelle o delle madri, ma sono capaci di "rubarci" il fidanzato, sparlare di noi, voltarci le spalle.
In questo post, esploriamo i ruoli femminili che ci circondano, domandandoci in quale relazione entriamo con essi e, soprattutto, che tipo di madri, sorelle e amiche siamo noi.
Madri
Iniziamo proprio dal rapporto di complicità.
Sono state con noi per 7 stagioni, Lauren Graham e Alexis Bledel. dal 2000 al 2007, nel serial "UNA MAMMA PER AMICA".
La prima è Lorelai, scappata dalla ricca casa dei genitori quando era incinta perché voleva vivere una vita indipendente. Ha cresciuto la figlia da sola, cercando di essere più un'amica che una madre, dato le è sempre mancato un rapporto di complicità con la propria.
É andata a vivere nella cittadina di Stars Hollow, in una comunità che la rispetta e la appoggia, specie il burbero gestore del locale dove prende sempre il caffè, Luke. Con la sua migliore amica Sookie lavora in una locanda.
È costretta a fronteggiare il passato quando la figlia ha bisogno di soldi per ricevere un'educazione che le permetta di realizzare il sogno di diventare giornalista e i genitori le impongono una cena a settimana come risarcimento... e durante quei venerdì, a tavola, si snoda non solo il tentativo di recuperare i legami spezzati, ma anche quello di far andare d'accordo due mondi che a prima vista sembrano incompatibili.
L'altra è Rory, studiosa e intelligente, con dei sani valori, anch'essa amata e rispettata. Sta crescendo, quindi nella sua vita entrano ed escono amicizie e ragazzi che le fanno battere il cuore. Rory è costantemente in bilico tra l'essere "la brava ragazza di Stars Hollow" e il vivere esperienze che la portano lontano e alla ricerca di se stessa. La sua migliore amica è Lane, molto simile a lei, ma si trova anche a confrontarsi con Paris, che ha un carattere difficile e spigoloso. Allo stesso modo, si innamora di Dean, che l'ha vista crescere, ma è irresistibilmente attratta da Jess, che la ama ma la sfugge... e poi incontra Logan...
In "UNA MAMMA PER AMICA - DI NUOVO INSIEME" le rivediamo nove anni dopo l'ultimo episodio della serie tv, entrambe adulte, entrambe con delle decisioni da prendere.
Lorelai convive ma la sua storia d'amore continua a muoversi sugli stessi binari. Rory invece, dopo un promettente inizio, non ha avuto la carriera da giornalista che tutt3 si aspettavano, così torna a casa per qualche tempo. A loro si aggiunge Emily, la madre di Lorelai che, rimasta vedova, deve gestire una nuova vita con vecchi rimpianti.
Intorno a loro, sempre Stars Hollow, l'immaginaria cittadina che è la quarta protagonista della storia, coi suoi strambi abitanti, le sue strane tradizioni e il suo creare una sorta di "guscio di protezione" da cui non si esce, anche se ci si allontana.
Riprendendo quindi i personaggi che già ben conosciamo, questa stagione aggiuntiva cerca di risolvere ciò che era rimasto in sospeso ma, siccome la vita segue direzioni impreviste, e quella delle Gilmore non è da meno, lascia un finale aperto...ma di quelli che possiamo comunque concludere con un po' d'immaginazione... perché il cerchio della vita tende a ripetersi.
(PS: Aggiungo un consiglio di cucina. Esiste un libro del 2017, scritto da Kristi Carlson, che è un vero e proprio ricettario dedicato alla serie, con commenti sugli episodi... un modo divertente per imparare a preparare i cocktail di Emily, le colazioni di Luke e le sontuose invenzioni di Sookie)
Ma la mamma più famosa che vive in una locanda è Norma Bates, che abbiamo conosciuta nel 1960 come presenza inquietante nel film "Psyco" di Alfred Hitchcock. Ci siamo sempre chiest3 chi fosse colei che era andata a vivere col figlio a White Pine Bay, in Oregon, in una casa imponente con attività annessa, condizionandogli la mente a tal punto. E il serial “BATES MOTEL” (2013-2017) risponde alle nostre domande.
Norma Bates è una donna ambiziosa: non vuole dipendere da nessunə e cerca ricchezza e reputazione perciò non esita a farsi valere e a conoscere chiunque la aiuti a raggiungere i suoi obiettivi.
Norma Bates è affascinante: Vera Farmiga è bravissima a darle un volto e un atteggiamento intrigante per farle ottenere quello che vuole.
Norma Bates ama suo figlio: sa che ha dei disturbi e dei problemi e gli vuole stare vicino, a costo di impedirgli di fare sport, frequentare le ragazze, prendere la patente.
Norma Bates ha paura della solitudine: non vuole essere abbandonata, soprattutto da lui, quindi lo manipola ogni volta che può. E Norman impara a fare la stessa cosa nei suoi confronti.
Norma Bates odia il suo passato: le sono successe cose orribili e vuole dimenticare e andare avanti. Perciò, ogni volta che si trova ad affrontare la realtà, preferisce far finta di nulla o andarsene.
Norma Bates vuole ottenere ciò che gli uomini ottengono: potere, soldi, un futuro sicuro… e non esita a usare metodi legali e illegali.
Norma Bates vuole. E Norma Bates ottiene.
Ma quello che non sa è che una buona madre deve anche essere capace di affrontare discorsi complicati e lasciare che il figlio sviluppi una propria personalità, o lui imparerà a pensare solo con la testa della madre. Quando questo inizia ad accadere, il rapporto madre-figlio cambia e assume toni molto pericolosi. Norman è sempre più rabbioso, lei lo accusa di essere la fonte dei suoi problemi e gli dice: “Tu mi ucciderai”.
(Ps: Segnalo l’episodio 5x6 che ci riporta al 1960, con una sorprendente Marion Crane e un finale totalmente inaspettato…)
Siamo tutt3 brav3 a giudicare Norma Bates e a dire: "Io non sarò / sono così"... preferiamo pensare a un ruolo di mamma sì protettivo, ma in modo sano.
La Christine Collins interpretata da Angelina Jolie in “CHANGELING” (film del 2008 di Clint Eastwood) è realmente esistita. Nel 1928, ma guardandola ho visto in lei tutte le madri i cui figli sono scomparsi e ancora non sanno il perché (mi è venuta in mente la piccola Denise Pipitone, che manca da casa dal 2004).
Christine, rispetto alle altre, si potrebbe ritenere fortunata: il figlio Walter è tornato, è stato ritrovato. Al loro incontro è presente la polizia, la stampa, i dottori… tutt3 felici per l’incontro tra i due.
Ma Christine sa che quello non è il suo bambino. Una madre lo sa, lo sa sempre. Il problema è che nessun∂ le crede. Piuttosto che avere il minimo dubbio sul proprio operato, le forze dell’ordine preferiscono far credere che sia lei, quella pazza.
E infatti viene internata in un manicomio.
Christine è disposta a subire l’elettroschock pur di affermare la propria verità e non ha paura a mettersi contro tutta la città, la stampa, la polizia, l'intero sistema sanitario e anche un feroce assassino, pur di ritrovare Walter.
A muovere questa madre è una sola parola: “speranza”. Non può rinunciare al suo affetto più caro. Non può lasciarlo solo. Per lei è inconcepibile vivere senza sapere cosa sia successo al suo bambino.
Eppure è anche questo parte del suo ruolo: dare a3 figl3 dei principi e lasciare che vadano per il mondo a vivere. Ma cosa succede se quel mondo è un contesto mafioso, dove omicidi, rapimenti e ricatti sono l'unico modo per conosci per sopravvivere?
Il serial “THE GOOD MOTHERS”, del 2023, in 6 puntate, romanza il contributo delle donne a questa lotta.
Donne che hanno deciso di ribellarsi. Non volevano più essere le mogli che obbediscono, stanno in silenzio, fanno figli, cucinano, puliscono e vengono insultate e picchiate. Volevano la libertà di decidere per se stesse e far vivere alle figlie un futuro diverso dal proprio o impedire ai figli di diventare dei killer. E sono diventate testimoni di giustizia contro la 'ndrangheta, la mafia calabrese.
La prima è stata Lea Garofalo, che ha vissuto sette anni nella paura che il marito Carlo Cosco trovasse lei e la loro bambina Denise. Poi, stanca di scappare e desiderosa di darle stabilità, torna a parlare con lui. Ma scompare.
Il procuratore Anna Colace decide di agire seguendo la strada tracciata da Lea e far parlare le donne perché accusino mariti, padri, fratelli, cugini e interrompano la catena di omertà e violenza che hanno innescato. Capisce la loro situazione perché anche lei vive nella costante paura di essere uccisa quindi sa chi contattare.
Giuseppina Pesce fa parte di un’altra pericolosa famiglia. Viene arrestata e si rende conto che, siccome ha tradito il marito, non rivedrà più i suoi figli.
Maria Concetta Cacciola sogna di evadere dal suo nucleo familiare (vive come una reclusa da anni, da quando il marito è in carcere, ed è controllata a vista) e usa i social per farlo. Il padre la chiama zoccola e puttana e la picchia senza pietà e la madre non la difende.
Decidere di collaborare, per Giusy e Cetta, è una scelta difficile, perché devono abbandonare la famiglia e vivere da sole, senza i figli o coi figli che non sopportano la nuova condizione. Denise, che ci è già passata, deve invece imparare a vivere con il ricordo della madre e col padre che l’ha assassinata. Non è facile, Ci vuole coraggio. Ma queste donne l’hanno dimostrato.
Il coraggio arriva perché l'istinto materno non si improvvisa. E' qualcosa che fa parte di te e, se ce l'hai, diventi mamma per chiunque ti stia intorno.
Pedro Almodovar lo sa molto bene e nel film del 1999 "TUTTO SU MIA MADRE" ci presenta madri biologiche e madri "improvvisate".
Cecilia Roth è Manuela. Ha avuto un figlio da un uomo che se n'è andato per seguire la personalità transessuale e, ora che il ragazzo è morto, va a cercarlo per dirgli della sua esistenza.
Antonia San Juan è Agrado, l'unica amica che incontra a Barcellona e che sa cosa significa "essere una vera donna": L'unica cosa autentica che ho sono i sentimenti e i litri di silicone
Penelope Cruz è Rosa, una madre che non è pronta ad affrontare la responsabilità che la aspetta da sola, così si circonda di una famiglia di donne.
Marisa Paredes infine è l'attrice Huma: non è madre ma quell'istinto ce l'ha e lo rivolge a tutt3 coloro che la circondano: C'è gente che pensa che i figli si facciano in un giorno, però ci vuole tempo, molto, per questo è così terribile vedere il sangue di un figlio versato per terra. Un ruscello che scorre per un minuto eppure a noi è costato anni. Quando ho scoperto mio figlio giaceva lì, in mezzo alla strada. Ho immerso le mani nel sangue e le ho leccate con la lingua, perché era mio, gli animali li leccano no? Non mi disgusta mio figlio, tu non lo sai cosa sia. In una custodia di cristallo e topazio metterei la terra imbevuta del suo sangue...
L'amore di una madre è immenso e può sopportare tanti dolori.
Rachel ha problemi a scuola e dice molte bugie così la madre Lilly la manda a vivere per un pò dalla nonna Georgia, in campagna.
Tanto Rachel è ribelle quanto Georgia è rigida e severa… e Lilly cerca di destreggiarsi come può, rifugiandosi sempre più spesso nell'alcol.
In "DONNE, REGOLE... E TANTI GUAI" (film del 2007 di Garry Marshall), Lindsay Lohan, Felicity Huffman e Jane Fonda mettono in scena tre generazioni per spiegarci quanto siano difficili le relazioni di famiglia quando non sono stati stabiliti confini e limiti.
Ci vorrà un'estate intera per far loro comprendere come migliorare la propria vita, iniziando a interagire le une con le altre e con persone diverse…con veri valori.
Dovranno imparare a guardare oltre se stesse e oltre la superficie…non è facile ma è l'unico modo per smettere di tormentarsi per il passato.
Prendendosi cura le une delle altre.
E dicendosi "Ti voglio bene"
Sorelle
Le sorelle Diana Baylor e Heather Evans di "Analisi finale" (film del 1992 di Phil Joanou) sono bellissime e disturbate.
Diana fa strani sogni che forse nascondono un passato di violenze. Heather soffre di ebrezza patologica.
Hanno avuto un padre difficile e Heather ha un marito altrettanto complicato e manipolatore, mentre Diana è sempre sola coi suoi pensieri e i suoi sogni.
L'unico uomo in grado di aiutarle sembra lo psicologo Isaac Barr. Ma forse non è un caso che sia entrato così intimamente nelle vite delle due donne, che sono vittime e carnefici per chiunque si avvicini troppo.
Uma Thurman è eterea e fragile, vestita di nero o colori pastello, quasi senza trucco. Kim Basinger è sensuale e decisa, sempre elegante, vistosa e ben pettinata…inappuntabile. È impossibile non rimanerne attratti…nemmeno per Richard Gere.