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 "Voglia di rinascita"

 

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Lo hai imparato dai tuoi genitori, dai film dalle canzoni e dalle serie tv. Lo sai come si fa a chiedere scusa: le parole da dire, l'espressione da usare, i gesti da compiere. Ma scommetto che spesso non sai perché stai chiedendo scusa. I motivi sono tanti.

Per spiegare il primo, userò una frase che Rhett dice a Rossella in "Via col vento": Siete come il ladro, cui non spiace di aver rubato ma è molto molto afflitto di andare in galera. 

 Significa che potresti scusarti non perché hai commesso il fatto ma perché hai paura delle conseguenze. Nel primo caso probabilmente non lo ripeterai più perché sai quanto dolore hai causato, nel secondo hai coperto una ferita enorme con un cerottino e ti comporterai da "per stavolta l'ho scampata bella e non ho ricevuto punizioni e/o lacrime e/o urla".

Oppure chiedi scusa semplicemente perché qualcuno se lo aspetta. Un po' come i bimbi che non si rendono conto del valore di ciò che hanno buttato a terra ma sono costretti comunque a chiedere scusa, così anche nella fase adulta lo fai per mettere fine a una situazione spiacevole ma quello che vorresti davvero è spaccare la faccia a qualcuno.

Oppure chiedi scusa per insicurezza. Hai paura di disturbare, di urtare gli altri, di dare fastidio...e così ti scusi di esistere...e la conseguenza è risultare disturbante proprio per questo.

Ultimo caso, chiedi scusa per mostrare il tuo interesse. Empaticamente lo fai perché davanti a te c'è qualcuno che non se l'è sentito dire da nessuno o da chi doveva davvero scusarsi, e così lo fai tu, per far capire che non tutti sono insensibili e che qualcuno ha compreso.

Chiedere scusa non è quindi un'azione che riguarda solo i sentimenti degli altri. Sapere perché lo facciamo dice tanto anche su come noi affrontiamo le diverse situazioni e  ci aiuta a farlo in modo più consapevole e sincero.

 

 

 

Coinquilin* di antinnocenza: