Questo è ciò che facciamo più volte al giorno: "Scrollare la timeline". Convinti che sia sufficiente per ritenerci correttamente informati sulle vite degli altri e su ciò che accade nel mondo.
Ma tra i social e la realtà passano ben più di sei gradi di separazione.
Guardando in maniera distretta noi leggiucchiamo, percepiamo e incolliamo una serie di sensazioni e ragioniamo su quelle. Creiamo non solo delle prime impressioni fasulle, ma anche delle seconde e terze impressioni inattendibili.
La verità ci è presentata in maniera ingannevole. Non solo persone molto felici, feste strepitose, love stories perfette, ma anche urlare alla notizia schock, fino allo stravolgere completamente dei dati scientifici.
Come percepire la vera realtà? Non nei social, no, a volte nemmeno nei telegiornali o nelle trasmissioni di approfondimento, che, per quanto mi riguarda, sono un'immensa e continua campagna elettorale. Bisogna guardare oltre e approfondire. Risalire alle fonti. Chiedere direttamente. Se avete un dubbio medico, chiedete al dottore, non a Google. Se volete sapere come sta un amic∂, chiamatel∂. Perché è solo ascoltando una voce e osservando gesti e postura che potrete distinguere ciò che è vero dalle bugie.
Rimanere dietro uno schermo significa non fare avvicinare nessun∂. Il che comporta una mancanza di confronto. E un rimanere sempre all'interno delle proprie convinzioni (giuste? sbagliate? chi può dirlo?). La vita invece è cambiamento, è fatta di sfumature e di esperienze e solo aprendo la mente possiamo non farci ingannare dalla finta realtà.
È okay avere una vita social, ma ricordati di alzare la testa dallo schermo. O ti perderai la tua vera vita.