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 "Voglia di rinascita"

 

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 La mia idea di terza età è questa… forgiata dai cartoni animati. 

 Una donna che ha superato i 65 anni io la immagino sempre uguale alla proprietaria di Titti e Silvestro (qui rappresentata), alla nonna di Clara, alla nonna di Peter, a nonna Aberlarda… tutte coi capelli bianchi, un comodo chignon, una camicetta, una spilla antica, una gonna larga e scarpe comode.

 Era anche l’immagine delle mie, di nonne, a pensarci bene (se non fosse che la paterna si tingeva i capelli e si faceva la permanente).

 Ma è un prototipo… o, meglio un pregiudizio.

 Guardandomi intorno ora, che “i miei passi” sono sempre più vicini alla terza età, mi rendo conto che poche donne somigliano a quelle che ho appena descritto.

 E anche pochi uomini.

 Vedo invece persone che fanno ginnastica e/o sport, vanno all’università, a ballare e ai concerti. Stanno a chiacchierare durante le cene fino a tardi. Amano. Fanno pure sesso!!!

 Questo non significa "non accettare il tempo che passa e fare di tutto per sembrare ancora giovani"... significa semplicemente non lasciarsi andare e continuare a fare la propria vita, prendendo coscienza dei propri limiti (Lidia Ravera ha scritto: Da 40 anni corro un giorno sì e uno no. Certo, percorro 7km e non più 10, ma lo accetto) e non preoccuparsi più del giudizio altrui.

 E’ tempo quindi di conoscerla meglio, questa temuta e inevitabile terza età… attraverso celebri esempi che sono anche ispirazioni su come potremmo diventare, se non abbiamo idea di come affrontarla.

 

 

 

 L'idea di base del serial, in 7 stagioni, "Grace and Frankie" è innovativa ed arricchita da un cast eccezionale. 

 Jane Fonda è brillante nel ruolo di Grace, Lily Tomlin è la sua antitesi perfetta, Martin Sheen è al contempo spumeggiante e ombroso, Sam Waterstone è la presenza silenziosa ma che spesso funge da collante in situazioni difficili. Si pensa, si ride, ci si commuove...e la firma è di Marta Kauffmann, una dei creatori di "Friends" (a proposito: in stagione 4 appare Lisa Kudrow per qualche puntata).

 Grace e Frankie, costrette a sopportarsi da anni solo perché i mariti sono soci in affari, un giorno li aspettano al ristorante. Pensano che Sol e Robert arriveranno con la notizia del pensionamento (il che realizzerà il desiderio segreto che hanno di non avere più a che fare l'una con l'altra) e invece i due comunicano di stare insieme da vent'anni e che ora vogliono sposarsi. Per le mogli è un vero trauma scoprire che la famiglia a cui hanno creduto per tutta la vita era una finzione e, come se non bastasse, si ritrovano a dover dividere la stessa casa, a cui entrambe non vogliono rinunciare.

 Grace è raffinata, di classe e molto attenta alla bellezza (ha fondato un'azienda di cosmetici a suo nome), Frankie è una pittrice hippy femminista con una profonda spiritualità. L'incontro-scontro tra le due è un odio-amicizia che si rinnova a ogni episodio, perché il loro obiettivo comune è ricostruirsi una nuova vita a 70 anni, ovvero quando ormai credevano di non avere più chance.

 Sol e Robert invece ne hanno una insieme da costruire da capo, fondata sulla fiducia reciproca e sul compromesso (che però è differente da quelli a cui erano ormai abituati) e il loro obiettivo è farsi accettare come matura coppia gay.

 La trama porta alla ribalta molte situazioni interessanti, di vita pubblica e privata, ed è sicuramente sorprendente il punto di vista degli anziani su tutto ciò.

Da donne, è inevitabile chiederci a quale delle due assomigliamo di più, ma la verità è che siamo entrambe. Siamo vogliose di comunicare e creative, come Frankie, ma sappiamo anche essere rigide e pronte a fare ciò che ci si aspetta da noi come Grace.

Sicuramente è da ammirare e da prendere a esempio il loro spirito di iniziativa: diventano imprenditrici di oggetti che aiutano a vivere meglio la terza età e non si arrendono mai…. anche nei momenti estremi di malattie e funerali, perché non deve essere un numero a guidare la nostra vita.

Ci aiutano a capire che invecchiare non vuol dire rinunciare all'amore e all’ amicizia, se basate sul rispetto, e che molte lezioni si possono non solo insegnare, ma anche imparare.

Soprattutto, ci fanno capire che bisogna sempre lottare di fronte a chi ci fa sentire invisibili, discriminat3 e inutili e che dire qualche “vaffanculo” fa bene alla salute.

 

 Deborah Vance è una comedian che lavora a Las Vegas. Ogni sera diverte il pubblico del Palmetto con battute e scherzi. 

 Ma Deborah Vance fa quel lavoro da molti, forse troppi anni, così le viene chiesto di lasciare il palco a performers più giovani, dopo il suo 2500mo show. Lei non ci sta. 

 L’unica soluzione sembra quella di affiancarle un’autrice venticinquenne: Ava Daniels, che non sa niente di lei, è bisessuale ed è caduta in disgrazia per un tweet senza filtri… quindi questa è la sua ultima possibilità come scrittrice.

 Sono due personalità forti ma molto diverse e il serial “Hacks” (2021 - 2 stagioni) mette a confronto Jean Smart (che ha vinto un paio di Emmy per la sua interpretazione) e Hannah Einbinder: per età, per status sociale, per modo di vivere, per come gestiscono i rapporti interpersonali. In comune hanno solo l’abilità di fare battute su qualsiasi cosa e in qualunque situazione si trovino, anche le più disperate. 

 Deborah, in particolare, ha un’idea precisa di sé, che è quella di una donna divisa in due. Da una parte ricchezza, fama, bellezza e un costante entusiasmo (quando è sul palco è come se brillasse). Dall’altra la solitudine di chi ha sempre scelto la carriera davanti a qualsiasi altra cosa e persona per cui ottiene per lo più disprezzo da familiari e amici, ma ha anche dovuto sopportare molte situazioni spiacevoli e abusi: La gente preferisce ridere di me che credermi.

Ora però è costretta ad aggiornare il suo repertorio e mettere la tecnologia e la modernità nelle storie che racconta… e imparare a ridere della sua vita, specie della sua età. Trovando in sé una forza e un coraggio che non credeva nemmeno di avere.

 

 

  Non ci si affeziona immediatamente a Olive Kitteridge. Anzi, nemmeno dopo aver visto tutta la miniserie.

 Perché lei è l'insegnante di matematica dallo sguardo arcigno, la moglie che butta nel cestino il biglietto di San Valentino, la mamma che non approva mai le scelte del figlio, la suocera che disapprova tutto ciò che fai.

 Ha un proprio senso di giustizia e di moralità e lo distribuisce in giro a costo di risultare antipatica e cattiva.

 Ma Olive è anche l'insegnante che viene a casa tua ad alzare dal letto la tua visionaria madre, la moglie che sa perdonare e la mamma che piange per i propri sbagli.

 Non è una donna che non sa amare: è solo che ha imparato poche regole e le servono per tentare di controllare le persone a cui vuole bene.

 Frances McDormand è un'Olive Kitteridge perfetta: il suo volto sempre insoddisfatto e le sue battute pungenti spiazzano anche chi la guarda, non solo chi la circonda. E il posto dove vive, Crosby, nel Maine, è meraviglioso: ha una casa da cui vede il mare e un giardino rigoglioso dove trascorrere una vita semplice e senza scossoni. Fino a che...

 

 

 

Coinquilin* di guardopenso: