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 "Voglia di rinascita"

 

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 L'essere umano è bravissimo a complicarsi la vita. 

Facciamo viaggiare la mente costantemente su una montagna russa di emozioni: siamo felici, tristi e preoccupati ad una velocità vertiginosa. Risultato: ansia, ansia e ansia. Anche stress, ma fondamentalmente è ansia.

La cosa "ridicola" (permettetemi il termine, ma a volte mi fermo a rifletterci e lo trovo assurdo) è che vogliamo smettere di provare ansia ma poi la alimentiamo continuamente. È come avere paura di romperci una gamba e trascorrere tutto il giorno a martellarla...è inevitabile che prima o poi si rompa! Il meccanismo va spezzato! E come? Facendoci un esame di coscienza.

Pensiamo a cosa ci fa paura, a cosa alimenta quell'ansia.

 Se ci riflettiamo bene, potremo anche anche arrivare a capire che in realtà temiamo sempre e solo la stessa cosa.

Una volta tradotta l'ansia in parole, va espressa. Solo facendola uscire dai meandri del nostro cervello può seguire un altro percorso, e far rallentare la giostra.

Io ci ho provato. Poco tempo fa ho avuto un periodo in cui dovevo mettermi alla prova in diversi ambiti e avevo sempre l'ansia, così mi sono chiesta il perché. Mi sono messa davanti allo specchio e ho fatto come davanti alla mia amica quando mi dice: "Dai, parla".

Quello che ne è uscito è: Ho l'ansia perché vorrei essere sempre all'altezza di ogni situazione: non sentirmi male, non dire cose sbagliate e farmi voler bene come voglio bene io. 

Azz!!!! Non è poco!!!! Ho l'ansia perché pretendo la perfezione da me stessa, sempre. Razionalmente so che la perfezione non esiste (quante volte l'ho scritto qui???) ma emozionalmente la voglio.

È un dilemma, eh??? E come lo risolvo??? Ah, per ora non lo so. Ma ho individuato il problema. La soluzione arriverà.

 

 

Coinquilin* di mentecorpo: