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 "Voglia di rinascita"

 

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 Che rapporto hai con la morte?

 Molt3 non ci pensano, molt3 addirittura rifiutano di pensarci.

 Eppure essa è ciò che dà senso alla vita, se ci pensi bene. 

 La morte è come il punto di arrivo… quindi è vista come “devo fare tutto ciò che voglio prima di arrivarci”.

 Viene concesso un desiderio a chiunque, prima di morire.

 A chi è detenutƏ viene data la possibilità di un ultimo pasto a scelta.

  In questo post invece facciamo come nelle fiabe, da piccol3: la affrontiamo la morte. La mettiamo al centro della narrazione per capire in che modo condiziona il nostro modo di comportarci. Per farci pace.

 

 Iniziando dal grido di guerra dei Nativi Americani, "Oggi è un buon giorno per morire", reso famoso da Star Trek. La domanda è: se potessi decidere, quando vorresti che ti cogliesse la morte?

 Io ho sempre detto "soffocata dai libri": ne ho talmente tanti che la casa un giorno potrebbe non reggerne il peso. La mia amica mi ha riposto "investita mentre vado felice in bici". Certo, ce ne sono altri, come "fra le braccia del mio amore, dopo aver fatto sesso", "sola al mondo, senza lasciare qualcuno che soffre", "non in auto", "in modo indolore" ecc. e c'è come sempre chi non ci vuole pensare e non mi ha risposto.

Ricordo che nel film "Big fish" di Tim Burton si poteva scoprirlo guardando nell'occhio di una strega: un minuto di coraggio sul futuro aiutava il protagonista a correre determinati pericoli perché sapeva che sarebbe sopravvissuto. Effettivamente, non c'è niente come il pensare alla morte per apprezzare di più la vita e farlo non dovrebbe fare tanta paura.

È una fase inevitabile e, come diceva mia nonna (e a me piace credere che avesse ragione), già scritta: "Nasci con un destino segnato: ti sembrerà di poter deciderlo, ma non è vero...certe decisioni e certi eventi saranno inevitabili". Detto per inciso, lei, soffrendo di diabete, avrebbe voluto morire mangiando una grande torta.

Ma forse aveva ragione Hemingway: Morire è una cosa molto semplice. Ho guardato la morte e lo so davvero. Se avessi dovuto morire sarebbe stato molto facile. Proprio la cosa più facile che abbia mai fatto.

Pensiamo dunque che morire sia una cosa semplice, come altre azioni della vita, e vediamo come è successo ad alcune protagoniste di film e serie tv....  

 

 

 

Sheila Hammond (la Drew Barrymore del serial “Santa Clarita diet” , 2017-2019) diventa un non-morta già dalla prima puntata.

 Col marito Joel è un’agente immobiliare e vive appunto a Santa Clarita con la figlia adolescente Abby. Mentre stanno mostrando una casa a dei clienti, Sheila si sente male, vomita senza freni e sputa una strana palla rossa.

 Ben presto gli Hammond scoprono che la donna è affamata di carne umana e che questo segreto impedirà loro di continuare ad avere la vita familiare che amano. Perciò mettono in scena un’abile rete di bugie e situazioni tragicomiche pur di tenerla al sicuro e impedirle di mordere altre persone, scatenando il panico in città.

 La vita da non-morta di Sheila non è affatto spaventosa, in realtà: la nuova condizione le permette di esprimere se stessa e non tenere più a freno le emozioni, non invecchia mai (e questa qualità le causerà problemi a non finire nella stagione 3) ed è ancora colma di amore e di compassione (decide di uccidere, per nutrirsi, solo persone molto cattive, come i nazisti, i razzisti e i misogini) e di ambizione (avere una propria agenzia immobiliare). Vuole avere amici, divertirsi, stare con la famiglia e mantenere il suo lato umano, così da essere anche una madre e una moglie migliore. Il suo affetto per Joel e Abby cresce a dismisura: vorrebbe proteggerli ma capisce che non può tagliarli fuori dalla propria vita e dai nuovi guai, così li coinvolge e il loro legame si rafforza.

A quanto pare aver bisogno di amici e familiari è una condizione imprescindibile anche per vivere a pieno l’immortalità!

Coinquilin* di mentecorpo: