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 "Voglia di rinascita"

 

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specchio

 

 Borbotta. Sussurra. Ridi. Rimprovera. Canta. Consiglia. Perdona.

 Sono tutte azioni che puoi fare davanti a uno specchio. E invece di solito ne facciamo solo una: giudichiamo ciò che vediamo.

 Instaurando così un malsano rapporto con lo specchio, che magari hai cominciato ad odiare in età adolescenziale.

 Le persone giovani, essendo per natura insicure del proprio aspetto, osservano infatti con ammirazione alcuni modelli fisici proposti dai mass media e cercano di imitarli non mangiando o di combatterli mangiando troppo; in entrambi i casi, il rischio è di incorrere in anoressia, bulimia, vomito nervoso, obesità, avversione per i cibi.

 L’adolescenza, però, è solo una fase della vita: porta a dei cambiamenti inevitabili, per cui, se seguiamo il suo corso naturale, potremmo ritrovarci più in forma anche senza particolari sforzi e da adulti dovremo solo mantenerci, mentre, se operiamo dei cambiamenti (come un dimagrimento o un ingrassamento pressoché improvvisi) in futuro potremmo pentircene perché sarà più difficile avere un aspetto florido.

 Una considerazione che però in pochi mettono in evidenza è il fatto che queste patologie colpiscono anche donne sopra i quarant’anni. Pure in questo caso è il rapporto con lo specchio ad essere distorto: uno specchio che rimanda un’immagine con qualche ruga e qualche chilo di troppo. Per alcune è difficile accettare il tempo che passa, per cui si sottopongono a diete drastiche e/o a trattamenti un po’ troppo spinti (botulino e lifting in primis) per recuperare la bellezza dei vent’anni, che è comunque irrecuperabile.

Personalmente, ogni volta che vedo sui giornali le facce tirate all’eccesso, penso sempre a Joe Gillis, il personaggio di William Holden nel film “Viale del tramonto”, che diceva: «Non c’è niente di tragico ad avere cinquant’anni se non se ne vogliono avere venti a tutti i costi», e penso sia il miglior consiglio che si possa dare in questi casi, perché ogni età ha la sua bellezza, data dall’esperienza e dalla maturità e soprattutto dalla consapevolezza di sé che di certo non si ha a vent’anni

In ogni caso, giudicarti per il tuo corpo è un'azione negativa che ti farà accumulare inutile stress; meglio dunque mettersi davanti allo specchio e divertirsi con piccole azioni come ridere e cantare... ti aiutano a liberarti e diventano pillole antiansia a costo zero. Ovviamente non risolvono i veri problemi (per quello, non smetterò mai di dirlo, ci sono gli specialisti) ma fanno luce nei momenti bui.

 Perciò, quando la tua testa è piena di confusione o di pensieri senza capo né coda o tristi o allegri, mettiti davanti allo specchio e dì: "Dai...parla!" e fallo come se fossi davanti a un amic∂.

La vera difficoltà sta nel fatto che ti giudicherai molto più severamente di quanto farebbe qualsiasi altra persona. Perché è proprio il giudizio la fonte dell'ansia e della confusione: il voler sembrare  come abbiamo deciso di essere e non come siamo davvero.

Comportati invece come faresti se ci fosse un amic∂ davanti a te e lasciati liber∂ di far uscire tutte le tue emozioni, cert∂ che nessuno le giudicherà. Parla, scava dentro di te, cerca la radice del tuo stato d'animo, fai uscire tutto senza remore.

E, quando avrai finito di parlare e ti sarai osservat∂ con profondità e comprensione, borbotta, sussurra, ridi, rimprovera, canta, consiglia, perdona. 

 

 

Coinquilin* di mentecorpo: