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 "Voglia di rinascita"

 

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principesse  Da piccola non ho mai sognato di essere una principessa. Ero realista e concreta: magari un cantante o un attore, ma un re non lo avrei mai sposato. Troppi impegni, troppa responsabilità, troppa gente attorno.

 Però, probabilmente a causa delle favole e dei cartoni animati e dei film Disney, mi hanno sempre incuriosita queste donne che fanno matrimoni sfarzosi e vivono da ricche e sotto la luce dei riflettori. Perciò mi sono letta un paio di libri e numerosi articoli riguardo le principesse in carne e ossa del nostro secolo: quelle della Casata Windsor.

 La regola in quella famiglia era "La regalità è la regalità e non può essere messa in discussione". Perciò, anche se Giorgio V aveva deciso che i reali potessero imparentarsi con le famiglie borghesi, il figlio Edoardo ha dovuto rinunciare al trono che gli spettava e vivere la sua relazione con la due volte divorziata Wallis Simpson in clandestinità.

 La sua fidanzata rifiutata, Elizabeth Bowes-Lyon, sposò poi il fratello, divenuto re col nome di Giorgio VI, e fece di tutto per mantenere la coppia lontano da corte. La donna era così bramosa e orgogliosa della posizione raggiunta che diede alla sua primogenita (concepita con l'inseminazione artificiale) il suo stesso nome, così che una Elisabetta potesse sedersi sul trono e, quando capitò, coniò per se stessa il titolo di Regina Madre. Elizabeth Bowes-Lyon rappresenta dunque in pieno la principessa come la conosciamo da tradizione: caritatevole sì, ma caparbia e ambiziosa (Adolf Hitler la valutò come la donna più pericolosa al mondo).

i segreti della corona

 

 

 

 La figlia è quindi stata "programmata per essere regina".

 Non dobbiamo dunque stupirci se spesso l'abbiamo percepita come austera e inflessibile: è stata educata a farsi portare il rispetto che merita una regina fin dalla più tenera età e mai ha trasgredito le regole (se non quando ha scelto Filippo come marito).

 È stata una madre anaffettiva e poco incline a creare un clima di complicità coi suoi figli, ma Elisabetta II è la regina distaccata e austera come la conosciamo dalle favole, capace però di grande amore per cavalli e cani.

 Nel libro I SEGRETI DELLA CORONA di Kitty Kelley (1998, Sperling & Kupfer) ci si concentra su di lei e su tutta la famiglia Windsor. Non è gossip... è storia.

 

 

 

 

 

al servizio della mia regina

 Non ribelle come Margareth (la sorella di Elisabetta, la prima divorziata in 400 anni di storia della famiglia reale) né eccessiva come Sarah Ferguson, Lady Diana Spencer era molto più vicina al popolo che alla corte (i suoi migliori amici erano cantanti, attori e stilisti). Tant'è che uno dei libri più celebri su di lei, AL SERVIZIO DELLA MIA REGINA, lo ha scritto Paul Burrell, il suo maggiordomo, nel 2001.

 Diana soffriva molto per il suo matrimonio "un po' troppo affollato" (e il cui divorzio venne deciso prima di sentire la sua opinione) ma trovò consolazione in qualche relazione e soprattutto nel dedicare tutta se stessa alle cause umanitarie.

 Ha abbracciato un malato di Aids quando ancora non si conoscevano le cause del contagio e ha camminato, in Angola, tra le mine antiuomo; ha baciato volti e stretto mani senza preoccuparsi del ceto sociale e delle condizioni di salute.

 I mass media preferivano di gran lunga vedere lei al luna park con i figli piuttosto che Carlo e i suoi impegni ufficiali e il pubblico correva a comprare la sua biografia piuttosto che quella del marito. Grazie al suo stile ed al suo comportamento ha attirato su di sé così tanta attenzione che ne è rimasta vittima.

 Non sapremo mai se davvero quella con Dodi era solo un'amicizia e se davvero si sarebbe trasferita in California, ma di certo sarebbe stata in prima linea ovunque ci fosse stato bisogno di lei per combattere con armi quali istruzione e consapevolezza. Diana è il punto di rottura: la Cenerentola con le corna, la principessa bulimica e triste che riesce però a farcela da sola e a far emergere il lato umano del suo ruolo.

 

 

 La sua eredità, in quanto a stile e popolarità, è passata a Kate Middleton, la moglie di William, e a Meghan Markle, la moglie di Harry.

Kate è perfettamente inserita a corte e fa tutto quello che ci si aspetta da lei, ma appare più volte con lo stesso abito, va al pub con le amiche, cura il giardino, cucina pasti per i senzatetto così come pizza e torte di compleanno per i figli e si occupa della causa sulla salute mentale.

Meghan invece ne è uscita: ha fatto accettare la sua condizione sociale e il suo stato di divorziata ma, col marito, ha preferito rinunciare al titolo reale e ai benefici economici per vivere in America in modo più libero, così da non sottostare alle pressioni né della corte né dei mass media.

Le principesse moderne non sono più dunque donne lontane dalla realtà: sono diventate come noi, ovvero indipendenti, fallibili, femministe e senza paura di mostrare i propri sentimenti. perciò oggi sogno davvero di essere come una di loro!!

 

 

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spencer

 

 Paragonato al film "Diana" (2013, Oliver Hirschbiegel), con protagonista Naomi Watts, "Spencer" (2021, Pablo Larrain), ha il pregio di non nascondere i problemi della principessa dietro una storia d'amore.

 Siamo a fine dicembre 1991 e la famiglia è a Sandringham per festeggiare il Natale.

 Diana arriva in macchina, senza scorta ("Ho solo guidato") per sfuggire ai paparazzi: l'aspettano i rituali ormai preordinati, abiti già decisi per ogni occasione, pranzi e cene col cibo più pregiato, rigidi orari da rispettare.

 Lei vorrebbe solo che alzassero il riscaldamento e le dessero più tempo per giocare coi figli e, soprattutto, vorrebbe smettere di fingere di non sapere che il marito ha un'amante.

 Cerca di ribellarsi, con la bulimia, l'autolesionismo e cercando di infrangere le regole, ma ne ottiene solo maggiori attenzioni non volute e una probabile diagnosi di pazzia ("... non vogliono che siamo persone..."). C'è però un libro che la può aiutare, su Anna Bolena, sua lontana parente... 

 Kristen Stewart entra perfettamente in parte nella Diana che è tormentata dal suo ruolo (e la avvolge il silenzio o la musica sempre angosciante) e vorrebbe solo essere "Spencer".

 

 

 

 Nel post ti ho descritto Elisabetta II come "anaffettiva, distaccata e austera". Nel serial “THE CROWN” (2016 - in produzione) la conosciamo meglio, attraverso i volti di Claire Foy, Olivia Colman e Imelda Staunton.

 Filtrata dalla visione di Stephen Daldry, la vediamo rinunciare alla vita di una qualunque ragazza e moglie e madre per diventare Regina d'Inghilterra. Nel momento in cui accade, la sua intera esistenza si trasforma e chi la circonda cambia atteggiamento sia che si tratti della madre, della sorella, del marito che degli amici...diventano tutti sudditi. 

 Si sviluppa una scala gerarchica molto rigida e al di sopra di chiunque, anche di Elisabetta, c'è la Corona. È come dotata di vita propria: una volta posata sulla testa della donna diventa infatti il personaggio principale dell'intera narrazione, perché ha il potere supremo, datole da millenni di tradizione. La Corona ti dice come ti devi comportare, le decisioni da prendere, le persone che puoi frequentare, quali sentimenti sei autorizzata a mostrare: L’umanità non è richiesta - dice il Primo Ministro Harold Wilson a Elisabetta dopo la sua visita ad Aberfan, in seguito alla frana dell’ottobre 1966.

Anche il rapporto tra Elisabetta e il Primo Ministro (Winston Churchill, Harold Wilson e John Major su tutti) è guidato dalla Corona: è il momento in cui la monarchia incontra il popolo e convengono su come trovare un accordo. Ma poi arriva Margareth Thatcher e per la prima volta sono due donne a governare (due donne in menopausa al comando - come dicono i loro mariti), entrambe decise e autoritarie ma con una visione completamente opposta sul come portare avanti le sorti dell’Inghilterra (come sai, amo Gillian Anderson - te ne ho parlato in questo post - ma è riuscita a rendersi invisa nella sua interpretazione).

Quanto ai rapporti personali, per Elisabetta sono altrettanto difficili. Il matrimonio con Filippo è fortemente voluto ma anche carico di enormi pressioni: lei è la predestinata, lui è quello che dovrà sempre fare un passo indietro e l’uomo spesso mal sopporta questo ruolo. 

Molto difficile è anche la relazione tra Elisabetta e la sorella Margaret (benissimo interpretata da Vanessa Kirby e Helena-Bonham Carter). Quest’ultima è indubbiamente più vivace e capace di farsi benvolere dalla gente: avrebbe preferito essere lei Regina piuttosto che la sciapa sorella e questo conflitto crea forti dissapori tra le due fin dalla più tenera età.

Infine, ci sono i figli, le nuore, i nipoti. Spesso anche con loro Elisabetta è costretta a essere la Corona e non una madre, una suocera o una nonna: li zittisce, li sminuisce, li ignora. Per capire quale sia il suo figlio preferito si fa preparare schede informative e fa incontri privati, ma non sembra mai propendere per nessun∂.

L'arrivo di Diana Spencer sconvolge però tutti gli equilibri. Chi è diverso infatti viene prima accolto a braccia aperte come una ventata di novità, ma poi la Corona inizia ad esigere fedeltà e devozione e chi non lo fa ne viene distrutt∂. La principessa amata dal popolo è quella che ne paga il prezzo più alto.

 

Coinquilin* di paroleparole: