Uno dei motivi per cui amo "Il diavolo veste Prada" sono gli abiti di Anne Hathaway. Un altro è l'originalità della storia, scritta da Lauren Weisberger.
Leggendola, ci si identifica totalmente con Andy Sachs, che trascorre un anno della sua vita vessata da Miranda Priestley, direttrice di "Runway" (la più celebre rivista di moda del mondo) perché "un anno con lei ti consente di risparmiare anni e anni di gavetta perché, se hai talento, Miranda ti spedisce dritta al top".
Andy mette tutt∂ noi davanti alla cruciale domanda "Quanto posso sacrificare della mia vita privata pur di ottenere la carriera che vorrei?"
Nel libro (2007, Piemme) ci sono molte somiglianze e qualche divergenza dal celebre film con Anne Hathaway e Meryl Streep: qui la scrittura è brillante ma, cinematograficamente, il lusso sfrenato rende meglio.
Il capitolo successivo ("La vendetta veste Prada - Il ritorno del diavolo", 2013 Piemme) è un ritrovare i personaggi ad anni di distanza.
Andy ed Emily, da rivali, sono diventate amiche e colleghe, nonché proprietarie di una rivista dedicata ai matrimoni che Miranda vuole comprare e Andy è a un passo dalle nozze ed incinta.
Le domande del primo libro diventano molte di più e riguardano soprattutto la sensazione persistente che qualcosa non va: a volte ascoltarle può portarci sulla strada migliore o farci ritrovare ciò che è stato smarrito.
Quando si tratta di lavoro, sacrificio e passione devono viaggiare sullo stesso binario, ma vanno equilibrati con la propria personalità e, soprattutto, va dato loro il giusto peso nella nostra vita...ma non bisogna dimenticare nemmeno un look da urlo!!!