Al fine di fornire la migliore esperienza online questo sito utilizza i cookies.

Utilizzando questo sito, l'utente accetta l'utilizzo dei cookies.

Newsletter !!!

 

 "Voglia di rinascita"

 

Leggila qui 

 

 

0
0
0
s2sdefault

 Omicidio di John Fitzgerald Kennedy.

Un evento che ha cambiato la storia dell'America e del mondo. Sapere che il Presidente poteva essere ucciso da chiunque durante una visita in una città ha reso tutt3 meno al sicuro.

Il fatto che l'uomo imputato per questo crimine, Lee Harvey Oswald, sia stato ucciso prima di poter testimoniare, ha poi tinto l'evento di un'atmosfera così thriller che nessun libro o film prima o dopo ha mai saputo replicare.

 Oswald è stato dipinto come un disertore, spia in Unione Sovietica e filocubano, pronto a tutto pur di sparare, imbracciando un fucile e posizionandosi a un piano alto dell'edificio in cui lavorava, la Texas Public School, per colpirlo mentre Kennedy passava nella Dealey Plaza di Dallas. Non ci sono altri colpevoli... è stato lui. Viene subito identificato e arrestato...senza ombra di dubbio. La Commissione Warren, chiamata a indagare sull'omicidio, lo conferma.

 Solo molti anni dopo la tenacia di un procuratore distrettuale e di un regista coraggioso e di tutt3 coloro che non hanno mai creduto a quella conclusione, farà emergere dei documenti in cui risulta chiaro che non si tratta dell'opera di un pazzo solitario, ma di un evento che doveva cambiare la storia del mondo.

 

 

 

 

 

A farmi conoscere questa storia è stato il film "JFK - Un caso ancora aperto" (1991, Oliver Stone). Lo vidi per caso in tv e ne fui affascinata. (Seppi, anni dopo, leggendolo sul "New Yorker", che Carly Simon era al cinema con Jackie quando sullo schermo apparve il trailer e la cantante capì che per l'ex First Lady il trauma era ancora forte.)

Lo conosco ormai a memoria e poi mi sono anche comprata il libro di Jim Garrison da cui era tratto. 

 

 Il film racconta la storia di un avvocato con una smodata passione per la giustizia, molto amato dagli elettori (che lo votano procuratore distrettuale di New Orleans senza una vera e propria campagna elettorale) il quale, dopo una casuale conversazione col senatore Robert Long, e aver letto tutti i 26 volumi relativi al processo, capisce che nel lavoro della Commissione Warren ci sono una serie di errori e imprecisioni e grossolane bugie.

 Jim Garrison decide quindi di smascherarle agli occhi del mondo riprendendo il caso della morte di JFK e dimostrando che è stata opera di più di un tiratore (alcuni appostati dietro la collinetta - e ho letto che uno di essi potrebbe essere il padre dell'attore Woody Harrelson), tra cui non appare Lee Harvey Oswald... e che perciò è stata frutto di un complotto.

 Capisco che la lettura del libro non sia semplice, ma il cast del film (Kevin Costner, Jack Lemmon, Walter Matthau, Tommy Lee Jones, Kevin Bacon, Donald Sutherland, John Candy, Joe Pesci e Gary Oldman) vale davvero la pena almeno di una visione - anche se manifesta incongruenze chiare rispetto al libro.

 

 

 

 

Anni dopo scoprii un libro dal titolo "22/11/63" in cui l'omicidio è stato riletto attraverso l'occhio attento di Stephen King. Nel 2016 ne è stata tratta una miniserie tv in 8 puntate. 

 

  Un uomo cade nella "buca del coniglio" e ha la possibilità di cambiare la storia del mondo.

 L'insegnante Jake Epping scopre che nel retrobottega del suo diner preferito c'è la concreta possibilità di ritrovarsi, in un attimo, al 21 ottobre 1960, di poter rimanere nel passato anche anni e, quando si torna al presente, saranno trascorsi solo un paio di minuti.

 A mostrarglielo è il proprietario del locale, Al Templeton, che lo ha già fatto parecchie volte, ma ora è troppo malato per tentare di nuovo la sua impresa, e chiede a Jack di farlo per lui: uccidere Lee Harvey Oswald e impedire l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963, così da salvare il mondo dal Vietnam e da altre guerre.

 Jake però deve fare attenzione, perché il passato farà di tutto per non essere cambiato e si opporrà. Per aiutarlo, Al gli dà un taccuino con tutte le informazioni su Oswald e con i risultati sportivi, così da poter sopravvivere grazie alle scommesse.

 Jake accetta, ma negli anni '60 incontrerà una graziosa insegnante, Sadie Dunhill Clayton, che potrebbe distoglierlo dalla sua missione.

 Stephen King qui è anche produttore, assieme a J.J. Abrams, perciò approva la trasposizione televisiva del romanzo, dando ai suoi personaggi i volti di James Franco, Chris Cooper, Sarah Gadon e Daniel Webber. Però è come se scrivesse una versione differente della storia che ha inventato, cambiando alcuni dettagli (alcune pagine di spiegazione sono per esempio trasformate in un effetto speciale, molto più immediato) e modificando certi eventi.

 

 

 

 

 

 L'unico modo per scoprire quali è leggere il libro. Dentro ci saranno anche altre "perle" sparse qua e là.

 Una di esse per esempio è l'arrivo di Jake a Derry poco dopo che la Banda dei Perdenti ha sconfitto IT (e lui stesso conosce Beverly e Richie), rendendosi conto che la cittadina, così come il Deposito di Libri, sono luoghi "abitati" dal male, perciò, una volta arrivato a Dallas, decide di farsi credere uno scrittore che ha un clown assassino come protagonista del suo romanzo.

 Ma c'è anche un chiaro riferimento a "Le ali della libertà" quando Jake teme di essere arrestato e trascorrere la prigionia a Shawshank.

 E, infine, c'è la confessione di Jake ad Al che tutto ciò che ha imparato su JFK lo sa grazie ad Oliver Stone, a cui l'amico risponde che la morte di un uomo così importante non poteva essere attribuita ad un essere insignificante come Lee Harvey Oswald, perciò hanno creato un complotto ad alti livelli pur di dare "peso" all'evento.

 

 

 

 

 Nel 2016 però un altro autore si occupa della morte di JFK: il regista Pablo Larrain che firma il film "JACKIE" interpretato da Natalie Portman.

 Cosa è accaduto quando la macchina presidenziale si allontana velocemente da Dealey Plaza?

 Ho tenuto insieme i pezzi della sua testa. Jackie lo confessa a un giornalista.

 A cui racconta, a una settimana di distanza, le decisioni che ha dovuto prendere da quel terribile momento a Dallas finché ha lasciato la Casa Bianca.

 L'aver tenuto il vestito sporco del sangue del marito sia mentre Lyndon Johnson faceva il giuramento sia mentre scendeva dall'aereo: Devono vedere cosa hanno fatto. 

 Scegliere un funerale simile a quello di Abraham Lincoln perché è l'unico le cui gesta sono ricordate dalla prima persona comune che incontra, ovvero l'autista che porta lei e il feretro via dall'aereo. E scegliere dove verrà sepolto.

 Decidere come dire ai figli ciò che è successo: É così che ci si veste quando succedono cose tristi. Papà non tornerà più a casa. É andato in cielo da Patrick, il vostro fratellino. Per voi ci sono io. Un uomo molto cattivo l'ha mandato in cielo e lui tornerebbe da voi se potesse, ma non può.

 Vestirsi di nero e camminare dietro la bara, esposta a pericoli e critiche.

 Un evento inaspettato che ha colpito una donna che si è trovata a perdere marito e potere in un momento solo. Che non sapeva più se i figli avrebbero ricevuto un'istruzione. Che non sapeva cosa ne sarebbe stato di lei. Che ancora sentiva gli spari risuonarle nelle orecchie. Ma che ha dato al mondo una lezione di dignità ed è riuscita a lasciare un ricordo indelebile di sé e del marito.

 

E, nel 2021, torna Oliver Stone.

 "JFK REVISITED - THROUGH THE LOOKING GLASS" è ciò che vorresti ma che non ti aspetti.

 Un regista che aveva concluso il suo film del 1991 scrivendo che alcuni documenti dovevano essere desecretati e che, dopo che ciò è avvenuto (nel 2017), è andato a intervistare chi li ha letti.

Non ti aspetteresti che lo facesse... pensi: "Ok, ha fatto il suo film, pagato gli attori, ci ha guadagnato, ogni tanto lo ritrasmettono, si becca i diritti ed è finita lì"... e invece no. É andato a vedere se aveva ragione... se era un complotto.. chi ha nascosto cosa e perché. E lo ha raccontato. Senza la grande produzione e i grandi sponsor.

Quello che si ascolta è peggio di quanto si pensasse.

Membri della Commissione Warren, esperti balistici, politici esperti di laboratorio, anatomopatologi, esperti di armi... tutt3 poco convinti dell'attentatore solitario e fermamente orientati verso un complotto, che ha ucciso il Presidente sparandogli da davanti con dei tiratori esperti, sicuri che il loro delitto sarebbe stato impunito.

 Se l'argomento ti appassiona, il consiglio è di non perdere queste due ore. Per rimanere a bocca aperta.

 Ti dico solo cosa ha sconvolto di più me. Pare che l'attentato fosse stato progettato a Dallas, a Chicago e a Tampa. A Dallas c'era Lee Harvey Oswald, ma nelle altre due località c'erano altri due tizi "capro espiatorio" che avrebbero "preso il suo posto", sacrificabili per il loro passato poco chiaro e/o le scelte politiche e/o di vita. Se l'attentato fosse stato commesso altrove, ora noi avremmo la stessa identica storia ma con un altro nome al posto di quello di Oswald.

Dà da pensare... dà da pensare davvero su quanto si sia disposti a fare... su quanto per certa gente al potere la vita degli altri vaga davvero poco... che sia il Presidente degli Stati Uniti o uno qualsiasi, sta in mezzo, dà fastidio e va ucciso. Il modo si trova. Le conseguenze non si pagano.