Al fine di fornire la migliore esperienza online questo sito utilizza i cookies.

Utilizzando questo sito, l'utente accetta l'utilizzo dei cookies.

Newsletter !!!

 

 "Voglia di rinascita"

 

Leggila qui 

 

 

0
0
0
s2sdefault

 La storia dei Diavoli della Bassa Modenese avvenuta tra il 1997 e il 1998.

Raccontata con maestria da Pablo Trincia nel podcast "VELENO" (La Repubblica, 2017) dopo tre anni di ricerche.

 Tutto inizia con il piccolo "Dario" Galliera che, comportandosi in modo strano, insospettisce la madre affidataria, che lo porta dalla psicologa. Parlando con lei, "Dario" rivela che viene abusato dalla famiglia di origine. Gli inquirenti vanno da loro e li portano in questura, impedendo al figlio di partecipare ad ulteriori visite mensili.

 Poco dopo il bambino, in seguito alla verificata presenza di abusi, racconta anche di riti satanici nei cimiteri coinvolgendo altre famiglie e altre bambine.

La storia di "Dario" viene così ripetuta in diversi nuclei familiari delle province di Mirandola e Massa Finalese. Un'accusa di abusi da parte dei figli, la visita che lo conferma, l'allontanamento dai genitori, colloqui che fanno emergere riti satanici e ulteriori coinvolgimenti e poi l'affidamento ad altre famiglie... e di quei bambini non si sa più niente.

Per due anni la provincia di Modena è sconvolta da quanto sta accadendo. Anche perché nessun∂ si è accort∂ di niente: non hanno mai visto bimbi con dei lividi, non hanno mai visto gente incappucciata andare di notte nei cimiteri, non sanno di nessun bambin∂ o animale domestico morti trucidati.... sanno solo che quei bimbi avevano genitori "particolari [-] che trafficavano [-] erano strani". Intanto però, la paura della pedofilia (di cui al tempo pochi avevano sentito parlare - fino al 1996 non era un reato contro la persona) e di Satana e di vedersi portare via i figli da un momento all'altro si diffonde a macchia d'olio, supportata dai pregiudizi ma da nessuna prova inoppugnabile, e l'unica verità è che 16 bambini non hanno più rivisto la loro famiglia d'origine e molti dei loro genitori sono andati in carcere.... e ci sono anche casi di suicidio

Il titolo "Veleno" fa riferimento al fatto che i ricordi, veri o falsi che siano, inquinano la tua mente e non te ne puoi liberare... non puoi distinguere la verità dalla finzione.

Il racconto è particolareggiato, preciso, documentato. Pablo Trincia e Alessia Rafanelli non lasciano nulla al caso: intervistano accusati e accusatori, esperti in satanismo, in psicologia e in giurisprudenza, cercano i protagonisti senza sosta e lasciano sempre il canale aperto a chiunque ne sappia e voglia parlare.

Un'inchiesta importante che ci insegna molto su come parlare e ascoltare i bambini, senza il filtro di paure, pregiudizi, paranoie, dicerie e sospetti e su quanto la calunnia lasci un segno nella vita di chiunque.

 

 

 Dal podcast nasce l'idea del libro. "VELENO - UNA STORIA VERA" di Pablo Trincia esce per Einaudi nel 2019. Nel 2022 la versione tradotta in inglese è citata da "Publisher weekly" e scala le classifiche del true crime internazionale molto velocemente.

 Il volume racconta non solo la vicenda narrata ma mette in luce anche altri punti fondamentali.

 Innanzitutto il "viaggio" emotivo compiuto dall'autore. Era in Liberia a raccontare l'ebola quando si è accorto che tutto per lui stava diventando un servizio giornalistico e aveva perso la capacità di coinvolgimento con ciò che viveva. Così è tornato a casa alla ricerca di una storia che desse un senso alle cose e ha trovato un articolo su Lorena Morselli, una maestra d'asilo che si è vista portare via quattro figli. L'ha intervistata, indeciso se credere o no a ciò che aveva appena udito, e ha deciso di approfondire, con l'aiuto di Alessia Rafanelli. Nel libro leggiamo quindi anche ciò che c'è dietro le interviste ascoltate nel podcast e i luoghi che ha visto.

 Ci sono soprattutto però i suoi dubbi etici. Da padre di famiglia si domanda:  Come sia possibile che dal giorno alla notte un'intera famiglia era stata spazzata via? [-] Quanto erano costati anche in termini economici quei cinque processi che tutto sembravano aver fatto, tranne rispondere a una sola grande domanda: quei bambini avevano subito abusi oppure no?  E soprattutto vuole sapere come sia possibile che dei figli smettano di voler bene ai genitori da un momento all'altro, accusandoli di ogni nefandezza possibile.

 Di quest'ultima domanda scopre la risposta, ovvero che il vero trauma per i bambini è l'abbandono: l'essere portati dai propri genitori in una caserma di polizia e poi in qualche altro posto (una struttura, un'altra famiglia), senza spiegazioni... Sette, otto, dieci anni di vita annullati nello spazio che intercorre tra la colazione e la cena. Le uniche parole che si sentono dire sono che hanno bisogno di essere protetti: non avrebbero avuto niente da dire, probabilmente, ma quell'insistere, in nome di un pregiudizio colpevolista, li ha spinti a inventare ciò che non potevano aver vissuto. E l'istinto di protezione (come ho scritto nel post "Ti proteggo io") instilla in te la paura che ci sia qualcosa di cui devi aver paura... e la verità viene sostituita dalla paranoia. I bambini allontanano i genitori e i familiari perché si sono sentiti respinti.... ma forse non è troppo tardi per ricominciare.

 

 

 

 Questa storia infatti ha un epilogo. Anzi, diversi epiloghi, come racconta "VELENO" di Amazon, in cinque puntate, diretto da Hugo Berkeley e andato in onda nel 2021.

 Perché questo non è un film, ma una storia vera, che non finisce con l'ultima puntata di un podcast o l'ultima pagina di un libro.

 Dopo essermi appassionata a questa vicenda, ho voluto dunque guardare il volto di chi l'ha vissuta. E un volto è fondamentale per capire ciò che le parole non riescono a dire... per capire il dolore...e la rabbia.... e l'impotenza.

 Il dolore è quello di genitori che aspettano sempre che i propri figli possano avvicinarsi e abbracciarli. La rabbia è quella dei figli che ancora li accusano e li ritengono colpevoli. L'impotenza è quella di psicologi e avvocati, ma anche di Pablo e Alessia, che ritengono di aver fatto del proprio meglio, ma che non si può dire quanto siano stati di aiuto o di danno.

 Nelle prime puntate non vedi nulla di diverso da ciò che hai sentito nel podcast e leggi nel libro. Ma mi sono segnata alcune frasi. Lorena Morselli: Eravamo vuoti, non avevamo più niente, senza i nostri figli non eravamo più niente. Milena: Io avevo dei dolori lancinanti allo stomaco mentre parlavo perché avevo paura che qualcuno entrasse e mi prendesse. Eravamo terrorizzati. Valeria Donati: É stata un'esperienza terrificante toccare con mano e capire che ci sono persone che provano piacere nella sofferenza di questi bambini. Giuliano Morselli: Ero in un vortice e giravo come un ciclone. Don Giorgio Govoni: Sono accusato di tutte le cose peggiori di questo mondo eppure la gente mi affida ancora i suoi bambini. Federico Scotta: Sai che sei in galera ma non sai se ci esci vivo. Pablo Trincia: É stato impressionante scoprire come questa storia di provincia, che sembrava unica e irripetibile, era in realtà parte di un fenomeno satanico internazionale. Alessia Rafanelli: Come può un bambino dire cose così terribili e subito dopo ridere e scherzare?.

Nelle ultime due puntate invece, i molteplici epiloghi. Sia nelle diverse reazioni dei protagonisti: c'è chi ha ritrattato tutto, chi ancora conferma quei ricordi, i genitori che continuano a sperare, altri che hanno incontrato i loro parenti... Sia il legame col caso di Bibbiano, in cui sono stati coinvolti alcuni degli psicologi coinvolti nel caso dei diavoli della bassa modenese.

I dubbi rimangono. Le perplessità continuano a persistere. Non esiste niente di certo in tutto questo tranne il fatto che, sia che si tratti di veri abusi o di abusi indotti psicologicamente, di certo devono fare un gran male ancora oggi.