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 Si consiglia di non leggere questo post a chi ama le diete e il mangiare sano oppure è seguace di una religione che proibisce il consumo di carne di maiale.

 Perché qui scriverò delle sue parti più grasse, mescolate a caldo per quasi 5 ore e aromatizzate con sale e pepe e alloro, così da ottenere un prodotto che qui a Reggio Emilia prende il nome di ciccioli, ma che nella vicina Modena diventano greppole per poi cambiare in sfrizzoli a Roma, frittuli a Cosenza e in cicoli in Campania.

 Sono uno stuzzichino appetitoso e incredibilmente goloso che, se assaggiato nel tradizionale antipasto all'italiana con formaggi e salumi, obbedisce alla legge dell'uno-tira-l'-altro, soprattutto se serviti con del Lambrusco frizzante.

 Lo potete capire anche da questa foto, dove svolgo il mio ruolo di giudice per il Campionato Provinciale Norcini che ogni anno si svolge al mio paese. È per me una giornata molto divertente, in cui vengo chiamata ad annusare e assaggiare diverse "torte" di ciccioli per poi dare una votazione, insieme ad altri appassionati e a un super esperto, e alla fine decretiamo un vincitore. 

 Sinceramente, non ho mai gustato i ciccioli se non in purezza (anzi...nell'impasto del gnocco da forno si...e dovete proprio sentire la differenza tra quello semplice e questa versione "ingrassata"...non tornerete più indietro!!!), per cui, quando li leggo come ingrediente in qualche ricetta me ne stupisco.

 Cioè: non fatico a pensarli in pasticcio con la polenta o come condimento per gli spaghetti o in crocchette con patate bollite, prezzemolo, uova e pecorino...ma fatico ad immaginare il sapore del Fufù di banane cubano, che prevede banane, carne di maiale, aglio, ciccioli e cipolla cotti tutti assieme, oppure quello dei ciccioli in combinazione col pesce (come ripieno per totani o serviti con le cozze, ad esempio)!!!!

Prova a immaginarli invece sbriciolati nella farina con tuorli, latte e acqua fredda per crearne degli strozzapreti, da cuocere prima bolliti nel brodo di prosciutto e poi saltati in padella con crema di scalogni, porcini e prosciutto di Modena (stagionato 30 mesi) croccante oppure immagina dei ciccioli di lardo abbrustoliti come decorazione di una zuppa invernale...ecco, qui, l'acquolina in bocca la sento, anche perché sotto questi suggerimento ho letto le firme di Massimo Bottura e di Bruno Barbieri, quindi penso che l'eccellenza di prodotti emiliani venga esaltata come merita!

Intanto però facciamo in questo modo: tu comprali (ovviamente non farli in casa e, se vuoi provare il sapore artigianale, non andare al supermercato bensì alla botteguccia dietro l'angolo oppure al mercato... o alla nostra fiera di marzo) e sperimenta qualcosa...io farò lo stesso (se riesco a non finirli prima di cucinarli...uuuuu...la veggo buia!) e poi ci ritroviamo su questi schermi e ne discutiamo.