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 "Parole per Giulia"

 

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 Le patate sono bruttissime da vedere al naturale, ma capaci di diventare spettacolari e super golose.

 Pensa solo che, quando arrivarono nel Vecchio Continente, a metà del '500, sono state accolte come alimento misterioso, con foglie allucinogene cresciute sotto terra e un colore che poteva variare dal giallo all'arancione, dal viola al rosso, e quindi cibo adatto solo agli animali... e ovviamente alle streghe.

 Poi, col tempo, si è imparato a conoscerle (e direi che un grazie a Van Gogh è d'obbligo) e si è scoperto il vero segreto: crude non sono commestibili ma cotte sono una vera prelibatezza.

 Bollite, in vellutata, alla brace, al vapore, al forno... fritte!!!!!!

 Ho letto che a Milano nel 2017 aveva aperto un locale dedicato alle Baked Potatoes: sono quelle al cartoccio, da farcire con ogni genere di ripieno (in quell’articolo si citava la “Mortacci Yours” con guanciale croccante, salsa carbonara e pecorino che penso valga la pena solo per il nome), le quali conobbero molta fama nella Londra di inizio Novecento (pare che per strada ne vendessero 10 tonnellate al giorno!).

 A casa ho provato a cucinarle, ma non diventano mai cotte come voglio io. Non ho ancora azzeccato i tempi... nel caso ci riuscissi le posterò. 

 La ricetta delle patate al forno invece è facile: di solito uso quella di Nigella Lawson: con aglio e rosmarino e olio, in forno per 45' a 220°C. L’unica scelta è se sbollentarle prima (per accorciare i tempi) o lasciarle tale e quali; sulla buccia neanche discuto: se è bella e pulita ci vuole perché dà il sapore.

 Fritte…c'è da pensarci perché non sono semplici come sembrano. Ci vuole innanzitutto un bel taglio: a fiammifero, a rondelle o a parallelepipedo…e già siamo in difficoltà perché devono essere tutte uguali o cuoceranno in tempi diversi. Andrebbero poi immerse nell’acqua ghiacciata e ben scolate ed asciugate (anche se alcun3 dicono che tale procedura ne porti via l’amido che le rende croccanti, mentre altr3 vi aggiungono aceto di vino bianco). Infine, fritte, poche per volta, a 175-180°C costanti (ci vorrebbe un termometro…io immergo lo stecchino per vedere se è a temperatura buona e poi spero nella sorte).

In questo post ci sbizzarriamo a cucinarne altre versioni....

 

 

 

 

 

 Patate & pancetta

 Sbuccia 1 kg di patate, tagliale a tocchetti e lasciale 3' in acqua bollente non salata.

 Accendi il forno a 200°C.

 Riscalda, in una teglia che può anche andare in forno, 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva, fai rosolare 150g di dadini di pancetta e poi le patate, rigirandole spesso. Aggiungi timo e un poco di pangrattato, poi completa la cottura in forno per 20'.

 

 

 

 

 

 

 

 Insalata di patate con mozzarella e cipollotti

 

  Ricetta suggerita da Mauro Colagreco... semplice e intramontabile.

 

 Fai bollire 1kg di patate nel brodo per 15'.

 Tagliale a pezzetti e mettile in una ciotola con 3 cipollotti tritati, 10 foglie di basilico, 3 cucchiai di olio evo, 200g di mozzarella a pezzetti.

 

 Lo chef suggeriva di guarnire con un uovo in camicia. Io l'ho lasciata semplice perché, ahimé... ho ancora problemi a cucinare un uovo in camicia!!!

 

 

 

 

 Patate vastase

 

 Ricetta di Luca Pappagallo, che ha raccontato che in Sicilia "vastase" significa "scostumate", ovvero tremendamente buone. E io non gli dò assolutamente torto perché le patate diventano morbidissime e l'accoppiata mozzarella e pomodoro è sempre una garanzia.

 Accendi il forno: ventilato a 180°C o statico a 190°C.

 In una teglia rotonda ben unta di olio metti fette di 600g di patate tagliate sottili (usa pure la mandolina), sale, pepe, fette di 150g di pomodorini, sale, pepe, origano e olio. Inforna per 40'.

 Togli dal forno, copri con un foglio di stagnola e cuoci per altri 10'.

 Togli dal forno, elimina la stagnola, aggiungi pezzetti di mozzarella e inforna altri 5'.

 

 Come vedi non è affatto una ricetta complicata: calcola bene i tempi e scoprirai dal sapore cosa significa "vastase"!!!

 

 

 

 

 

Coinquilin* di mangioscrivo