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 "Voglia di rinascita"

 

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 Bambini e bambine dovrebbero studiare e giocare... non subire abusi.

 Nell'estate del 2019 in un paese accanto al mio, Bibbiano, è scoppiato uno scandalo in cui sono stati coinvolti bambini, psichiatri e istituzioni pubbliche: affidi forzati a causa di maltrattamenti e torture subiti nelle famiglie d'origine con accuse poi ritenute fasulle. Si trattava del caso "Angeli e demoni", finito anche in prima pagina sui giornali e che è stato purtroppo anche strumentalizzato dai politici in tempo di elezioni... "il caso Bibbiano".

 A quel tempo qui invece ci siamo stupit3 tutt3, ma per il motivo sbagliato: non per la gravità dei fatti, ma perché è capitato "agli insospettabili vicini di casa".

 L'indignazione ovviamente non deve mancare, ma bisogna cambiare l'obiettivo: non verso i colpevoli (non spetta ai cittadini condannare senza avere gli strumenti, o ritorneremo presto all'epoca delle pietre e dei forconi per cacciare l'orco), ma verso l'infanzia violata e calpestata.

 Il focus deve rimanere su3 bambin3. Non dobbiamo mai dimenticare di non gettare su di loro le nostre frustrazioni... perché hanno dei sentimenti.... e più che ciò che insegniamo loro, conta l'esempio... conta ciò che vedono...i nostri comportamenti

 Cerchiamo dunque di capire cosa significa infanzia violata, in modo da sapere cosa fare e come proteggere non solo i nostri figli, ma anche quelli altrui

 

 I minori possono nascere con delle problematiche o viverle nella famiglia d'origine

 

    Torey L. Hayden è la maestra dei piccoli con problemi: nella sua classe speciale arrivano  bambin3 che non riescono ad adeguarsi alle regole di comportamento delle normali aule scolastiche.

 Ha scritto molti libri sull'argomento, ma il primo del 1981, quello che mi ha colpito al cuore, è stato "FIGLI DI NESSUNO", direi perfetto per affrontare la tematica, visto che parla di bambin3 con problemi fisici e psicologici.

 Si tratta di violenze in ambito familiare che lasciano gravi traumi: i colpi al cervello impediscono un corretto apprendimento e li rendono iperattivi o troppo calmi (gli occhi vitrei, quasi morti).

 A volte il trauma è talmente particolare che non sembra nemmeno che il comportamento de3 bambin3 dipenda da quello: appaiono solo come particolarmente capriccios3 e/o annoiat3. Le cellule cerebrali non si rigenerano per cui il corpo trova vie alternative: ecco perché chi subisce colpi ripetuti alla testa difficilmente potrà comportarsi normalmente. I suoi sentimenti però non sono toccati: si può essere vittime di violenza e continuare ad amare...e tutt3 bambin3 lo fanno.

 Altr3 invece sono semplicemente sballottat3 da una famiglia all'altra, in affido o in vendita e diventano incapaci di intrattenere normali relazioni interpersonali per cui attaccano chiunque gli si avvicini troppo. Molto spesso, poi, l'attenzione non si rivolge a chi non reagisce in queste situazioni con la rabbia, pensando che quelli silenziosi le abbiano accettate, e invece il loro dolore è doppio perché non hanno i mezzi per sfogarsi.

Il discorso è dunque molto complesso, con implicazioni fisiche e psicologiche che nemmeno immaginiamo. L'infanzia violata è un argomento delicato e per trattarla ci vuole una profonda sensibilità ed educazione. Non tutti3 sono capaci di farlo. Non è una professione, ma una vocazione e una volta che la scopri non puoi tornare indietro...non ci sono soldi, carriera o amore che ti possano convincere a farlo...nemmeno il fatto di essere coscienti che certe ferite non si possano rimarginare.

L'esperienza e i titoli sono importanti, ma non sono nulla se non si ha la tenacia per proteggere 3 bambin3 e difenderl3...contro la corruzione e la burocrazia, non solo contro gli abusi fisici.

 

Cercano aiuto presso i sacerdoti, ma alcuni di loro se ne approfittano

 

   Lo Spotlight team è un gruppo di giornalisti del Boston Globe che, molto coraggiosamente, portò alla luce il caso di pedofilia da parte di alcuni preti, indagando anche su come questi soggetti pericolosi fossero trasferiti in altre parrocchie, le famiglie coinvolte messe a tacere e i giudici dei processi comprati. L'insabbiamento ha consentito a questi sacerdoti di continuare a violentare bambini e ai piccoli di sentirsi in colpa per non aver fatto altro che fidarsi.

 La figura religiosa è la più vicina al mondo infantile, al di là di parenti e amici: è colui che ti insegna la buona parola di Dio e Gesù e le scritture, che ti permette di giocare nel campetto della Chiesa e che organizza merende e gite super divertenti.

 Nessun bambin∂ si aspetta che tutto questo diventi violenza fisica e, quando accade, la accetta perché non sa come affrontarla e per proteggere altr3 dallo stesso trattamento, finché qualcosa dentro di loro si spezza.

 Prima il silenzio.

 Poi reazioni strane: tremori inconsulti, casi di epilessia e svenimenti, rabbia immotivata.

 Infine, il pianto inconsulto e le accuse: "Non lo voglio qui. Non voglio che mi faccia quelle cose al pisello".

 A quel punto spetta ai genitori decidere di affrontare prima la comunità, accusando una persona così rispettata come il prete, e poi il clero ed il sistema giudiziario;  farsi credere, o anche solo ascoltare, non è facile. E mentre succede tutto questo, i bimbi devono salvarsi da soli e convivere con le turbe della loro psiche violata: a volte ci riescono, altre no, portandosele dietro fino all'età adulta: "A livelli diversi, chi tra noi è sopravvissuto ha cominciato a guarire. Abbiamo ripreso possesso dei nostri sogni, studiato, messo su famiglia, lavorato, persino trovato consolazione nell'osservanza spirituale. Ma non possiamo sfuggire agli effetti dei tradimenti commessi contro di noi nel nome di Dio. Si sono insinuati in modo irreparabile nella trama stessa di ciò che siamo diventati. Quel tradimento potrà non essere perseguibile per legge, ma il suo impatto non cadrà mai in prescrizione. E nessuno ha il diritto di dimenticarlo".

Leggendo il libro  "IL CASO SPOTLIGHT" (2016, ma esiste anche un film del 2015, diretto da Tom McCarthy) ci si rende conto di queste situazioni terribili e, come se non bastasse, ci sono anche i documenti relativi ai preti che, accusati, non ritengono di avere nulla di cui scusarsi. e dei loro spostamenti compiuti dalla curia, ovvero una traccia di crimini che si muove, legalizzato, in tutto il Paese. Un libro di denuncia forte e vero.

 

Vengono allontanati dalla famiglia d'origine, ma non è detto che siano davvero allontanati da ogni forma di abuso

 

 La storia dei Diavoli della Bassa Modenese avvenuta tra il 1997 e il 1998 raccontata con maestria da Pablo Trincia nel podcast "VELENO" (La Repubblica, 2017) dopo tre anni di ricerche.

 Tutto inizia con il piccolo "Dario" Galliera che, comportandosi in modo strano, insospettisce la madre affidataria, che lo porta dalla psicologa. Parlando con lei, "Dario" rivela che viene abusato dalla famiglia di origine. Gli inquirenti vanno da loro e li portano in questura, impedendo al figlio di partecipare ad ulteriori visite mensili.

 Poco dopo il bambino, in seguito alla verificata presenza di abusi, racconta anche di riti satanici nei cimiteri coinvolgendo altre famiglie e altre bambine.

La storia di "Dario" viene così ripetuta in diversi nuclei familiari delle province di Mirandola e Massa Finalese. Un'accusa di abusi da parte dei figli, la visita che lo conferma, l'allontanamento dai genitori, colloqui che fanno emergere riti satanici e ulteriori coinvolgimenti e poi l'affidamento ad altre famiglie... e di quei bambini non si sa più niente.

Per due anni la provincia di Modena è sconvolta da quanto sta accadendo. Anche perché nessun∂ si è accort∂ di niente: non hanno mai visto bimbi con dei lividi, non hanno mai visto gente incappucciata andare di notte nei cimiteri, non sanno di nessun bambin∂ o animale domestico morti trucidati.... sanno solo che quei bimbi avevano genitori "particolari [-] che trafficavano [-] erano strani". Intanto però, la paura della pedofilia (di cui al tempo pochi avevano sentito parlare - fino al 1996 non era un reato contro la persona) e di Satana e di vedersi portare via i figli da un momento all'altro si diffonde a macchia d'olio, supportata dai pregiudizi ma da nessuna prova inoppugnabile, e l'unica verità è che 16 bambini non hanno più rivisto la loro famiglia d'origine e molti dei loro genitori sono andati in carcere.... e ci sono anche casi di suicidio

Il titolo "Veleno" fa riferimento al fatto che i ricordi, veri o falsi che siano, inquinano la tua mente e non te ne puoi liberare... non puoi distinguere la verità dalla finzione.

Il racconto è particolareggiato, preciso, documentato. Pablo Trincia e Alessia Rafanelli non lasciano nulla al caso: intervistano accusati e accusatori, esperti in satanismo, in psicologia e in giurisprudenza, cercano i protagonisti senza sosta e lasciano sempre il canale aperto a chiunque ne sappia e voglia parlare.

Un'inchiesta importante che ci insegna molto su come parlare e ascoltare i bambini, senza il filtro di paure, pregiudizi, paranoie, dicerie e sospetti e su quanto la calunnia lasci un segno nella vita di chiunque.

  Dal podcast nasce l'idea del libro. "VELENO - UNA STORIA VERA" di Pablo Trincia esce nel 2019. Nel 2022 la versione tradotta in inglese è citata da "Publisher weekly" e scala le classifiche del true crime internazionale molto velocemente.

 Il volume racconta non solo la vicenda narrata ma mette in luce anche altri punti fondamentali.

 Innanzitutto il "viaggio" emotivo compiuto dall'autore. Era in Liberia a raccontare l'ebola quando si è accorto che tutto per lui stava diventando un servizio giornalistico e aveva perso la capacità di emozionarsi con ciò che viveva. Così è tornato a casa alla ricerca di "una storia che desse un senso alle cose" e ha trovato un articolo su Lorena Morselli, una maestra d'asilo che si è vista portare via quattro figli. L'ha intervistata, indeciso se credere o no a ciò che aveva appena udito, e ha deciso di approfondire, con l'aiuto di Alessia Rafanelli. Nel libro leggiamo quindi anche ciò che c'è dietro le interviste ascoltate nel podcast e i luoghi che ha visto.

 Ci sono soprattutto però i suoi dubbi etici. Da padre di famiglia si domanda: "Come sia possibile che dal giorno alla notte un'intera famiglia era stata spazzata via? [-] Quanto erano costati anche in termini economici quei cinque processi che tutto sembravano aver fatto, tranne rispondere a una sola grande domanda: quei bambini avevano subito abusi oppure no? " E soprattutto vuole sapere come sia possibile che dei figli smettano di voler bene ai genitori da un momento all'altro, accusandoli di ogni nefandezza possibile.

 Di quest'ultima domanda scopre la risposta, ovvero che il vero trauma per i bambini è l'abbandono: l'essere portati dai propri genitori in una caserma di polizia e poi in qualche posto a loro sconosciuto (una struttura, un'altra famiglia), senza spiegazioni... "Sette, otto, dieci anni di vita annullati nello spazio che intercorre tra la colazione e la cena". Le uniche parole che si sentono dire sono che hanno bisogno di essere protetti: non avrebbero avuto niente da dire, probabilmente, ma quell'insistere, in nome di un pregiudizio colpevolista, li ha spinti a inventare ciò che non potevano aver vissuto. E l'istinto di protezione instilla in te la certezza che ci sia davvero qualcosa di cui devi aver paura... e la verità viene sostituita dalla paranoia. I bambini allontanano i genitori e i familiari perché si sono sentiti respinti.... ma forse non è troppo tardi per ricominciare.

 

 Questa storia infatti ha un epilogo. Anzi, diversi epiloghi, come racconta "VELENO" di Amazon, in cinque puntate, diretto da Hugo Berkeley e andato in onda nel 2021.

 Perché questo non è un film, ma una storia vera, che non finisce con l'ultima puntata di un podcast o l'ultima pagina di un libro.

 Dopo essermi appassionata a questa vicenda, ho voluto dunque guardare il volto di chi l'ha vissuta. E un volto è fondamentale per capire ciò che le parole non riescono a dire... per capire il dolore...e la rabbia.... e l'impotenza.

 Il dolore è quello di genitori che aspettano sempre che i propri figli possano avvicinarsi e abbracciarli. La rabbia è quella dei figli che ancora li accusano e li ritengono colpevoli. L'impotenza è quella di psicologi e avvocati, ma anche di Pablo e Alessia, che ritengono di aver fatto del proprio meglio, ma che non si può dire quanto siano stati di aiuto o di danno.

 Nelle prime puntate non vedi nulla di diverso da ciò che hai sentito nel podcast e leggi nel libro. Ma mi sono segnata alcune frasi. Lorena Morselli: "Eravamo vuoti, non avevamo più niente, senza i nostri figli non eravamo più niente". Milena: "Io avevo dei dolori lancinanti allo stomaco mentre parlavo perché avevo paura che qualcuno entrasse e mi prendesse. Eravamo terrorizzati". Valeria Donati: "É stata un'esperienza terrificante toccare con mano e capire che ci sono persone che provano piacere nella sofferenza di questi bambini". Giuliano Morselli: "Ero in un vortice e giravo come un ciclone". Don Giorgio Govoni: "Sono accusato di tutte le cose peggiori di questo mondo eppure la gente mi affida ancora i suoi bambini." Federico Scotta: "Sai che sei in galera ma non sai se ci esci vivo". Pablo Trincia: "É stato impressionante scoprire come questa storia di provincia, che sembrava unica e irripetibile, era in realtà parte di un fenomeno satanico internazionale". Alessia Rafanelli: "Come può un bambino dire cose così terribili e subito dopo ridere e scherzare?".

Nelle ultime due puntate invece, i molteplici epiloghi. Sia nelle diverse reazioni dei protagonisti: c'è chi ha ritrattato tutto, chi ancora conferma quei ricordi, i genitori che continuano a sperare, altri che hanno incontrato i loro parenti... Sia il legame col caso di Bibbiano, in cui sono stati coinvolti alcuni degli psicologi coinvolti nel caso dei diavoli della bassa modenese.

I dubbi rimangono. Le perplessità continuano a persistere. Non esiste niente di certo in tutto questo tranne il fatto che, sia che si tratti di veri abusi o di abusi indotti psicologicamente, di certo devono fare un gran male ancora oggi.

 

 

 

Coinquilin* di antinnocenza: