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 "Voglia di rinascita"

 

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Abbiamo bisogno di ispirazione.

Per definizione, l'ispirazione viene da una Musa.

Ma perché solo una?

Scegliamone dieci…scegliamone cento… tutte quelle che servono.

Tra tutte le donne del mondo lasciamo da parte quelle perfette e saccenti e cerchiamo le altre. 

Quelle bullizzate.

Quelle con problemi.

Quelle prese in giro.

Quelle che hanno faticato con le unghie e coi denti per ottenere libertà, un posto di lavoro, un riconoscimento del proprio talento e del proprio valore… ogni risultato le rendesse uniche e sé stesse.

Le ho cercate e le ho trovate.

In biblioteca, nei musei, nella vita.

 "É importante cercare e capire le nostre eroine. Rifiutarsi di farlo significa essere complici di silenziarle nello stesso modo che stiamo combattendo". (dalla rivista "Dazed")

 

 

 

 

 

 

 Michela Murgia (assieme a Chiara Tagliaferri) ama le "storie di ragazze che tua madre non approverebbe". 

 Anche io. E dovresti amarle anche tu.

 Per capire quali sono leggi e/o ascolta "Morgana".

 Nel libro (2019, Mondadori) ci sono Moana Pozzi, Caterina da Siena, Grace Jones, le sorelle Brontë, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramovic, Shirley Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadid.

 Sono Morgane molto diverse le une dalle altre, ma soprattutto sono diverse da noi, che siamo cresciute obbedendo a rigide regole morali che abbiamo creduto fossero dogmi indissolubili... finché sono arrivate loro e ci hanno fatto credere alla libertà di essere ciò che volevamo essere... anche esagerate, pacchiane e irriverenti.

 Nel podcast, un appuntamento mensile (dal 2018, su storielibere.fm, presente nelle principali piattaforme) ce ne sono altre e Michela Murgia incontra in ogni puntata anche personaggi esperti della tematica di cui la Morgana in questione è un esempio, oltre a consigliare libri, film e serie tv.

 Si parla dunque di donne per parlare di qualcosa che riguarda tutt3 e per aprire la mente e vivere in modo più anticonformista e rivoluzionario.

 "Queste donne vogliono piacersi, non compiacervi" ed è questa la prima lezione da imparare e non dimenticare. Non hanno obbedito a nessuna legge del patriarcato, le hanno trasgredite tutte eppure hanno avuto comunque successo, sebbene siano state "attaccate, disprezzate, condannate, additate e, se i tempi fossero stati diversi, sarebbero state tutte bruciate". O forse lo hanno avuto proprio perché sono così...

 Le storie sono raccontate con maestria, chiarezza e semplicità. Ti insegneranno qualcosa e ti riconoscerai in una o più di una, aprendoti a possibilità che non avevi ancora esplorato..

 

  Il secondo libro tratto dal podcast si intitola "Morgana - L'uomo ricco sono io" (2021, Mondadori). Sempre biografie, ma sono state scelte quelle la cui Morgana ha saputo crearsi un'indipendenza economica. (Il sottotitolo proviene da un episodio accaduto a Cher: quando la madre le chiese quand'è che si sarebbe trovata un uomo ricco per "sistemarsi" lei rispose: "Mamma, l'uomo ricco sono io").

  "I soldi sono il vero tabù da violare quando si parla di donne, perché il denaro è il potere maggiore di tutti, quindi per definizione è stato per anni solo degli uomini. Lo scopo della vita delle donne nel frattempo è stato quello di fare buoni matrimoni per accedere alla sicurezza di buoni patrimoni, con il sottotesto che a loro non servissero i soldi, ma solo un uomo che li avesse. Le donne non potevano avere proprietà privata perché erano loro stesse proprietà privata, prima dei padri e poi dei mariti, che sposandole facevano proprie anche le loro doti".

 Come hanno fatto dunque Nadia Comaneci, Francesca Sanna Sulis, J.K. Rowling, Helena Rubinstein, Angela Merkel, Veuve Cliquot, Beyoncé, Chiara Lubich e Asia Argento a "fare i soldi"?

In un modo più semplice di quanto crediamo, ovvero "sfruttando" strumenti che già possedevano: empatia, pensare fuori dagli schemi, abilità nel gestire un gruppo che coinvolge diverse figure professionali, mettere a frutto ciò che si è imparato durante l'infanzia, impegno, pazienza, costanza, lungimiranza, conoscenza dell'ambiente in cui si opera, continua formazione, fantasia, semplicità (ma con punte di ribellione), ossessione, passare inosservate per poi fare un balzo in avanti in modo quasi inatteso e trasformare le sfortune e le disgrazie e la rabbia in opportunità. Sono state se stesse e ci hanno guadagnato perché talento e determinazione danno da vivere, se usat3 con intelligenza.

Spesso a pagarne il prezzo è la sfera personale, ma non tutt3 sono capaci di stare vicin3 a chi è Morgana dentro.

Ps: Siccome questo libro parla di emancipazione, è scritto in modo inclusivo: Michela Murgia e Chiara Tagliaferri usano la schwa (∂) per la prima volta nell'editoria, togliendo potere linguistico al maschile sovraesteso. Potrà sembrarti strano (be, se sei qui no, perché io la uso abitualmente), ma è incredibile come un segno grafico possa davvero allargare la visione: sembra che, a leggerti, siano molte più persone di quelle che avresti immaginato. E la forza delle parole diventa ancora più incisiva.

 

  Un tempo le donne venivano nascoste dalla narrazione o descritte come perfette nella loro femminilità.

 Oggi preferiamo le donne vere, quelle che si vogliono raccontare soprattutto per le loro imperfezioni. Quelle che non hanno paura a mostrarsi libere e indipendenti e si prendono "il centro del palco" smettendo di nascondersi.

 "Spezzate - Perché ci piace quando le donne sbagliano" di Jude Ellison Sady Doyle (uscito nel 2016 ma edito da Tlon solo nel 2022) dà voce alle "trainwreck": coloro che hanno perso il controllo su come raccontare sé stesse (come un treno che ha deragliato) lasciando che ne parlassero la stampa e il pubblico, che le hanno umiliate e, appunto, fatte a pezzi. 

 Perciò, prima di criticarle e attaccarle e scrivere sui social che dovrebbero "smetterla di lamentarsi perché sono ricche, belle e  famose e possono avere ciò che vogliono" fermiamoci un momento…e pensiamo a quanto certe parole possano ferire. 

 "Se rimani in casa, ti sposi subito, non inizi mai a lavorare, non mostri mai alcuna emozione sgradita e ti tieni lontana dall'opinione pubblica tanto da non lasciare mai il segno, non diventerai mai una trainwreck. Diventerai però una donna infelice, che se ne sta rintanata in una prigione che si è costruita da sola, ma almeno così nessuno avrà da ridire".

 Parlare dunque di Britney Spears, Paris Hilton, Miley Cyrus, Taylor Swift, Jennifer Aniston, Amy Winehouse, Rihanna, Whitney Houston, Courtney Love, Diana Spencer, Marilyn Monroe, Tara Reid (ma anche di Mary Wollstonecraft, Charlotte Bronte, Valerie Solanas, Billie Holiday, Harriet Jacobs, Sylvia Plath, Hillary Clinton, Monica Lewinsky, Théroigne de Méricourt, Maria Antonietta) vuol dire parlare di noi.

 Noi che non siamo celebrità ma possiamo spezzarci esattamente allo stesso modo. 

 

 

 Le "Eroine" (2020, Tlon) di Marina Pierri sono la nostra ispirazione quotidiana.

 Le stelle della musica e del cinema hanno perso luccicanza davanti a queste donne delle serie tv che stanno con noi per mesi o anni e crescono con noi, insegnandoci come affrontare vite sempre più complicate: "Ho capito che non sono sola: quando ho provato certe gioie o dolori enormi, e le ho viste riprodotte sugli schermi con tutte le ovvie differenze del caso, sono stata io a sentirmi ascoltata. Ho avuto la sensazione che la mia rabbia fosse condivisa, così come la mia paura o il mio desiderio di brillare, di trovare e mantenere una voce".

 Marina Pierri va alla ricerca di femminismo intersezionale, quello che spacca tutti gli stereotipi costruendo una nuova narrazione, analizzando le eroine degli anni '10.

 Personaggi come Kimmy Schmidt, Poussey Washington, Undici, Patrizia Santoro, Angela Abar, Alex Levy, Ruth Wilder, Maeve Millay, Jane Villanueva, Sana Allagui, Nadia Vulvokov, Blanca Rodriguez-Evangelista, Rebecca Bunch, Miriam "Midge" Maisel, Raffaella Cerullo, Issa Dee, Emma Hernandez, OA, Alma Winograd-Diaz, Kim Laghari, Rue Bennett e Fleabag ci aiutano a definire donne innocenti, orfane, guerriere, angelo custode, cercatrici, distruttrici, amanti, creatrici, sovrane, maghe, sagge e folli.

E tu quale eroina sei?

 

 

 

"Rocket girls - Storie di ragazze che hanno alzato la voce" (2019, Fabbri) è un libro di Laura Gramuglia, con le illustrazioni di Sara Paglia.

 Già il mondo del rock è difficile... figuriamoci poi se sei una donna che vuol fare rock!! Ancora nel 2018, molte di esse compravano chitarre online pur di non trattare con negozianti pieni di pregiudizi.

 Quelle presentate in questo libro sono quelle che hanno "sfondato il muro" diventando un esempio e un simbolo. Alcune dopo aver pagato un caro prezzo: "Le donne nella storia del rock non sono poche, sono poche quelle di cui ci si ricorda. [-] Vite straordinarie fatte di sfide quotidiane e grandi canzoni, di scelte spesso difficili e dischi di cui non si può fare a meno, una volta scoperti."

 Le rocket girls hanno rivendicato il diritto di creare la loro musica senza condizionamenti, libere di esprimersi come più volevano, in un mondo dove suonare e cantare rappresentava la loro unica via di fuga... l'unico modo per ottenere il rispetto.

 Alcune di loro scappavano da un'adolescenza difficile, segnata da scarsa accettazione di sé e da bullismo da parte di chi le circondava, come Patti Smith. Janis Joplin, Grace Slick dei Jefferson Airplane, Cass Elliot, Amy Winehouse, Beth Ditto dei Gossip, Janet Jackson.

 Altre scappavano da uomini (e musicisti e discografici e manager, molto spesso i loro compagni di vita o genitori) che volevano imporre il loro volere o lasciarle nella loro ombra, come Stevie Nicks dei Fleetwood Mac, Joan Jett, Tina Turner, Tori Amos, Rickie Lee Jones, Chrissie Hynde dei The Pretenders, Cher, Björk, Aretha Franklin, Carly Simon, Diana Ross, Whitney Houston, Betty Davis, Kim Gordon dei Sonic Youth.

Oppure semplicemente si erano innamorate di cantanti controversi e i fan non glielo hanno perdonato, accusandole di aver cercato di sabotarne la carriera, come Courtney Love, Yoko Ono, Joan As Police Woman.

Altre si ribellavano all'industria musicale che le voleva solo belle e decorative, come Debbie Harry dei Blondie, Joni Mitchell, Marianne Faithfull, Nico, The Slits, Madonna, Grace Jones, Fiona Apple, Wanda Jackson.

Altre, infine, hanno preso posizione nei confronti della società e dei suoi pregiudizi, come Joan Baez, Siouxie, Sinead O' Connor, Cyndi Lauper, Neneh Cherry, P.J. Harvey, Lauryn Hill, Nina Simone, St. Vincent, Tracey Thorn, Cat Power, Laurie Anderson, Kathleen Hanna delle Bikini Kill, M.I.A., Tracy Chapman, Pussy Riot, Missy Elliott.

Queste rocket girls hanno aperto una strada, fatta di autodeterminazione, di coraggio e di lotta. Leggere le loro vite e le loro parole, così come ascoltare la loro musica, aiuterà donne e ragazze a trovare la propria e a perseguirla. 

 

Coinquilin* di guardopenso: