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 Questo è stato il mio primo esperimento culinario serio.

 C'è chi inizia con un sugo o un dolce: io ho tagliato le patate a rondelle, le ho mescolate (con le mani) con olio extravergine d'oliva, salvia, rosmarino, sale, pepe e pangrattato, le ho allineate su una teglia coperta di cartaforno e ho infornato a 220°C per 25' (i primi 15 al ripiano più basso).

 Volevo qualcosa di sfizioso e per me le chips sono irresistibili: le compro raramente confezionate perché se le inizio le devo finire, qualunque sia la dimensione del sacchetto...e poi me le metto in bocca a manciate, fino a riempirmela...un po' come fa John Belushi con praticamente qualsiasi cosa in "Animal house" (film del 1978 di John Landis).. sono inguardabile, me ne rendo conto..ma that's my prerogative!

 Più o meno lo stesso commento deve averlo fatto a New York, nel 1953, il cliente di George Crum, che pare sia stato il primo cuoco a prepararle. Poi l'industria se n'è accaparrata la ricetta usando varie aromatizzazioni: dalle più semplici come peperoncino, pepe, bacon, cipolla, lime, alle più complesse, come salsicce di maionese speziate e alla senape (in Inghilterra), zenzero, aglio e coriandolo (in India), alghe stagionate (in Giappone), ostriche e uova fritte nello zenzero (a Taiwan), Guinness (ovviamente in Irlanda!)... E  in Italia abbiamo Carlo Cracco che su una chips ci mette di tutto e Rocco Siffredi che, con sguardo languido, ci conferma che "la patatina tira".

 Quello che possiamo fare noi per distinguerci è variare il tipo di patate (rosse, bianche, gialle, violette, blu), accoppiarle prima della frittura farcendole di salvia oppure, una volta pronte, immergerle nel cioccolato fondente sciolto e lasciarle solidificare (acc...anche questa ci è stata rubata dall'industria...ma può non essere un male: almeno puoi scoprire se la combinazione ti piace!). O sostituire la frittura con l'essiccazione (2-3h di forno a 80°) e aggiungere alle patate carota, scorzonera, barbabietola, ravanello, sedano rapa, carciofo, zucchina per ottenere chips di verdura. O eseguire lo stesso procedimento, ma con la zucca o il daikon o la focaccia (da servire con shot di pomodoro) o il riso (da insaporire con formaggio o vaniglia o cannella o caffè in polvere) o la cassava (condita con sale e scaglie di cocco disidratato) o il mais (mai sentito parlare di tortillas?) o le banane o il topinambur o il prosciutto crudo (perfette su una vellutata di patate e champignons)...e col pesce, sia polpa che pelle (il classicissimo fish&chips, magari servito nel cartoccio, che fa tanto street food londinese) e i gamberi (le "nuvole di drago" cinesi...che bontà!!). Ma le chips sono adatte anche per una panatura della carne (pollo, per esempio, mischiandole con biscotti salati e cornflakes per aumentare la sapidità e la croccantezza). Roy Caceres trasforma in chips addirittura i rigatoni alla carbonara!

E, a proposito di chef, leggi come serve le chips di patate Simone Salvini: Sul fondo del piatto da portata create delle decorazioni colorate con diversi tipi di maionese (alla barbabietola, allo zafferano, alle erbe), adagiatevi sopra le chips di patate e di riso e completate con sale grosso himalayano. Rifinite la presentazione tracciando lungo il bordo del piatto una striscia rossa con la salsa di lamponi (salata) e una verde con il pesto di sedano. Averlo saputo prima, quel giorno di metà settembre le avrei fatte così anch'io!!! ;)

 

  

 Chips di ceci

 Variante sana delle patatine.

 Accendi il forno a 200°C.

 Scola i ceci in scatola, lavali, mettili su carta da forno e copri con un mix di erbe fresche e olio extravergine d'oliva. Inforna per 30'.

 Sono diventati super croccanti - tipo noccioline salate - e perfetti per l'aperitivo!!!