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 "Voglia di rinascita"

 

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Una normale domenica pomeriggio. Non afosa, ma abbastanza calda da potermi godere il giardino per leggere e stare tranquilla. Poi sento le urla. 

Primo atto. La lite

Lui dice "Hai proprio un carattere di merda"...e io ho penso: "Non si dicono queste cose a un figlio"
E invece scopro che sono due fidanzati....Non si dovrebbero dire queste cose neanche a una fidanzata, specie se sta piangendo.

Secondo atto. Uomini e donne reagiscono in maniera diversa.
Di solito gli uomini sono calmi e razionali...non piangono né urlano, ma le loro parole possono essere letali.
Le donne urlano e piangono istericamente perché sono delle drama queen...e anche se si sentono dire "Stai calma" si arrabbiano e piangono ancora di più.

Terzo atto. Le recriminazioni.
Ci si attacca a qualcosa per litigare, a qualsiasi cosa....si tirano fuori eventi accaduti nel passato, anche remoto. Non si molla mai la presa, mai, per non mostrare debolezza nei confronti dell'altro. Quindi, anche se non lo vuoi davvero, dici: "Questo è mio"...solo perché lo vuole l'altro. Combatti fino alla fine...senza pensare neanche per un attimo che non stai conquistando un punto, ma perdendo un pezzo grosso del paradiso che ti eri costruito con tanta fatica.

Quarto atto. Coinvolgimenti esterni.
Io me ne sono stata ferma e immobile...chiedendomi se fosse la reazione giusta. Poche sere fa sono entrati i ladri a casa di qualcuno e i vicini non si sono mossi....quindi ho pensato: "Cosa devo fare? Mettermi ora in mezzo in una situazione di cui non so niente o aspettare uno sparo...o una coltellata?" Davvero, in un mondo di attentati continui, bisogna arrivare alla soluzione estrema per poter intervenire in aiuto di qualcuno???
Dopo poco però sono arrivati i genitori. Di lei.
Che pensavo fossero personcine razionali e mettessero pace.
E invece si sono messi subito sul piede di guerra in difesa della figlia, con quelle recriminazioni tipo: "Noi lo abbiamo sempre detto che non si doveva fidanzare con uno come te". Che non servono a nulla...perché non sai niente di niente dei sentimenti di tua figlia. E, soprattutto, perché non succede mai che lui è il cattivo e lei è quella buona...c'è una corresponsabilità anche nei rapporti più tossici.

Quinto atto. La resa.
Ad un certo punto lui, sopraffatto dal 3 contro 1 (anzi 2...la fidanzata se ne stava rinchiusa in macchina a piangere) decide che è una battaglia persa...che le darà qualunque cosa lei voglia pur di non sopportare più questa situazione, che a questo punto sta degenerando davvero.
E se ne va.
Col mio applauso mentale.
Ma poi mi è venuto un dubbio, e ho scongiurato: "Ti prego...non corrergli dietro....tu, donna, approfitta della situazione...già hai sbagliato chiamando i tuoi, non fare l'errore definitivo...sbollisci la situazione e poi ne parlerete a casa a mente fredda"
E invece si sente aprire una portiera e un: "TI PREGO...ASPETTAMI"
Ecco, in dieci secondi abbiamo capito chi è il dominante e chi il dominato.

Ovviamente non c'è un epilogo in questa storia...è come i film: finiscono ad un certo punto e tu non saprai mai se vivranno felici e contenti per sempre o se ognuno deciderà di prendere la sua strada...
Io sono tornata al mio libro...ma la letale Aomame di "1Q84" non mi è sembrata più tanto pericolosa, dopo quello a cui le mie orecchie avevano assistito...

 

 

 

 

Coinquilin* di antinnocenza: