Ultimamente cucino poco e mangio spesso fuori...il che per me significa provare qualcosa di nuovo e capire se mi piace o meno. La cosa veramente curiosa è che ho assaggiato cibi che mi hanno dato da pensare. Tipo.

Se ci fossero tre ricette che avrei elencato come le peggiori in assoluto per il mio palato sarebbero state manzo bollito, trippa e baccalà...senza ombra di dubbio. Invece ho mangiato un manzo all'olio superlativo, una trippa super golosa che mi ha fatto gridare al miracolo e un baccalà fritto ("con la colla" tecnicamente...ovvero con una pastella morbida e saporita) che mangerò di sicuro pure la prossima volta scegliendolo e non solo assaggiandolo.

Cucino e mangio tortelli senza problemi...di qualunque tipo. Ma ho scoperto di essere diventata una purista sulle tradizioni. Ai tortelli di zucca fra le aggiunte concedo la mostarda, eventualmente, oltre a noce moscata ed amaretti. A quelli di erbette non concedo nulla...la ricotta dentro anche no perché secondo me, contrariamente al pensiero comune, li appesantisce...e nemmeno il soffrittino per rendere bietole o spinaci più golosi: piuttosto due kg di burro e formaggio sopra ma dentro devono rimanere tali e quali.

Infine, essendo a Brescia, ho provato la pasticceria di Iginio Massari...e in quel caso ero certa che la goduria fosse assicurata (come se non bastasse gli ho pure fatto i complimenti e ho una foto con lui che dimostra che è successo davvero). Macarons estasianti (solo perché sapevo uscito dal suo laboratorio ho provato un pepenero&vaniglia - invece il mandorla&cannella&arancia mi ha conquistato al solo guardarlo e quanto al limone...l'estasi pura) e due tortine tanto piccole quanto perfette (gli strati di cioccolato nell'una e di frutti di bosco nell'altra sono millimetricamente equilibratissimi).

Il cibo mi fa questo effetto. Mi piace mangiare qualcosa che abbia un significato e che mi dia sensazioni...positive o negative...ma che mi rimanga impresso...che abbia un'anima con cui si possa dialogare...