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 "Voglia di rinascita"

 

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...ma anche del nonno, della mamma, della zia. Sono le ricette di famiglia. Quelle che amiamo.

 Quelle che fanno parte della tavola quotidiana da sempre e a cui non rinunceresti mai.

 Hanno il profumo e il sapore delle persone che te le hanno preparate con tanto amore e non te le facevano mai mancare per il compleanno e per le feste.

 Provare a cucinarle "da grande" significa omaggiare quell'amore e ricordare quella persona.

 A casa mia la cuoca era la nonna paterna, la nonna Rosina. Era lei la "rezdora" che faceva tortelli, cappelletti, torte, dolci, lasagne... quella che ho perseguitato (per fortuna) per avere le ricette delle sue specialità e che mi dava le dosi "a occhio".

 Ma casa sua (che era la mia) era comunque un crocevia di ricette portate da altri parenti e amic3 che passavano di lì a farle assaggiare e poi darle la ricetta... ricette meravigliose che mi facevano felicissima (dev'essere per questo che nella foto ho la linguetta fuori...hahaha)

 Quindi questo post è dedicato in primis a lei ma anche agli altri parenti che mi hanno lasciato le loro ricette e il loro amore facendomi diventare la cuoca che sono.

 

 

  

 

 

 Torta di riso

 

 La torta della mia infanzia, presente a tutti i compleanni fino ai 18, poi passata a torta della sagra...

 Da quando la nonna non c'è più, ho deciso che toccava a me, che era ora di confrontarmici, con la mamma a sostituire la nonna come supervisore.

 Metti sul fuoco un tegame alto (quelli da spaghetti, per intenderci) con 1,5l di latte fresco; a bollore aggiungi 300g scarsi di riso, un pizzico abbondante di sale, 50g di burro e 1 scorza di limone (intera, tagliata in un unico ricciolo). Lascia bollire 3' poi togli il limone (che, se tagliato bene, si trova subito!) e fai raffreddare 2h.

 Aggiungi al riso un bicchiere pieno per metà di sassolino (sambuca) e per metà di cognac (o brandy) e accendi il forno a 180°C.

 A parte. amalgama con la frusta 450g di zucchero, 1 bustina di vanillina, 4 uova, 1 tuorlo e versa tutto nel tegame, mescolando.

 Imburra una teglia e cospargila bene di pangrattato e scorza di limone grattugiata, riempi con la miscela e, aiutandoti con un cucchiaino, cospargi di rivoletti di tuorlo sbattuto prima di farla cuocere in forno 1h e mezza -2. Non essendoci lievito, si può aprire il forno per controllarla: la superficie deve scurire.

 Una volta tolta dal forno spolvera di zucchero semolato, aspetta che raffreddi, fai dei buchini con uno stecchino, spruzza con sassolino e cospargi di altro zucchero.

 
...e la foto l'ho scattata nel mio momento preferito: dopo aver assaggiato "la prima riga"!!!!!

 

 Dolce mattone   

 Trattandosi di un dolce della tradizione, non devi pensare alle calorie e al colesterolo ma solo alla bontà estrema e a al ricordo di un dolce favolosamente buono. E facile. E di sicuro successo.

 Prepara una moka grande di caffè, lascialo raffreddare in una terrina e poi aggiungi sassolino (sambuca) a piacere... ma non esagerare.

 Monta con le fruste 250g di burro a temperatura ambiente (quello della nonna a volte non aveva raggiunto la consistenza giusta e nella crema rimanevano i pezzettoni...ma questo lo rendeva ancora più goloso!), 250g di zucchero a velo e 3 tuorli (o 2 uova intere e 1 tuorlo, se vuoi un risultato finale più morbido).

 Lascia metà crema tale e quale, aggiungi all'altra metà del cacao. Prepara uno stampo rettangolare.

 Prendi una confezione di biscotti secchi (te ne serviranno circa 400g... e ci vogliono gli Oro Saiwa versione classica). Prepara gli strati (almeno 5) alternando biscotti inzuppati nel caffè (non troppo, mi raccomando), crema gialla, biscotti e crema al cacao, terminando coi biscotti.

Lascia in frigorifero, coperto da carta in alluminio, almeno 1h. Ovviamente più raffredda più distingui tutti i sapori al palato... e ne vale la pena!!!

Coinquilin* di mangioscrivo