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 "Voglia di rinascita"

 

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 Una delle fiabe che più rimangono impresse nella memoria è quella de La casina di cioccolata.

 Due bambini (quelli del mio libro si chiamavano Nannino e Ghita, ma immagino che ognun∂ ne conosca una versione simile con nomi differenti), persi nel bosco a cercare funghi, s'imbattono in una casetta fatta di cioccolato e marzapane, ornata di zucchero e confetti.

 Il posto dei sogni, dunque, quello che tutt3 desidereremmo visitare una volta nella vita. Poco ci importa che in quella casa ci abitasse una vecchietta grinzosa e curva che in quel modo attira i bambini per mangiarseli (il che la renderebbe molto utile per staccarci dai dolci e iniziare a mangiare alimenti sani...più convincente di qualsiasi dieta io conosca!!)...quello che conta è la sensazione di essere in un luogo in cui poter deliziare i nostri palati.

 Queste mete in realtà esistono eccome (per esempio quelle dove si prepara il cioccolato - il Piemonte o Perugia), anche se meno fiabesche. Ma a Sulmona, patria dei confetti, utilizzano le pregiate mandorle di Avola (e pure la cannella, come piaceva a Leopardi, o la cioccolata stessa) per preparare questi dolcetti in ogni forma e dimensione e li incartano e confezionano in forme originali per esporli nelle vetrine, cosicché, passeggiando per la città, sembra di vivere in un mondo colorato e zuccheroso che molto si avvicina a quello della favola.

Ad aggiungere una componente gioiosa a quest'immagine contribuisce anche il fatto che, per tradizione ormai secolare, i confetti sono legati alle ricorrenze. E per ognuna è stato stabilito un diverso colore: bianchi per il matrimonio, azzurri o rosa per il battesimo e rossi per la laurea sono i più noti. Ho scoperto che esistono varie tonalità per gli anniversari di matrimonio: i classici sono argento per i 25 anni e d'oro per i 50; eppure, ogni lustro ha il suo colore: fuxia per le nozze di seta, giallo per quelle di stagno, beige per quelle di porcellana, giallo sole per quelle di cristallo, acquamarina per quelle di perle, blu per quelle di zaffiro, verde per quelle di smeraldo, rosso per quelle di rubino.

Il collegamento dei confetti alle feste deriva dalla tradizione romana (testimoniata da Marco Gavio Apicio) di offrire, come buon augurio, semi aromatici o mandorle con rivestimento di zucchero e questa abitudine piacque tanto che nel Rinascimento erano serviti al termine dei conviti importanti e che a Torino nel 1757 è nata l'Università dei confettieri e acquavitai, che suggeriva di tenere le mandorle in oscillazione durante la preparazione (e una durata totale di almeno 4 giorni) per evitare che si attaccassero e in modo che la copertura formasse strati ben solidi, così da garantirne una lunga conservazione.

Effettivamente, se ben mantenuti, i confetti hanno una lunghissima durata...magari non saranno buoni (la mandorla irrancidisce), ma sicuramente bellissimi da vedere... in grado, quindi, di testimoniare gli eventi di quella favola che è la nostra vita.

Siccome però abbiamo bisogno di festeggiare ogni giorno, l'industria alimentare ha inventato dei confettini tutto cioccolato o con dentro una nocciolina che sono, diciamo, pret-à-porter.

 Sono sicura che spesso ti siete ritrovat∂ in mano quel tubetto in cartoncino o quel sacchetto di plastica (a seconda della marca preferita) a cercare di capire se tra tutti quei confetti colorati ci fosse differenza e quale criterio di scelta utilizzare per gustarli...insieme a caso o accuratamente selezionati per colore???

Ricordo a questo proposito il film "Prima o poi mi sposo" in cui una Jennifer Lopez organizzatrice di matrimoni guardava vecchi film sgranocchiandoli e rispondendo, a un Matthew McConaughy che le chiedeva come mai mangiasse solo quelli marroni, che sono i più sani, perché si sa che il cioccolato è marrone!!!

Già, i coloranti...se ti interessasse sapere la tecnologia nascosta dietro quest'arcobaleno sappi che, per esempio, dalla riboflavina si ottiene il giallo, dalla cocciniglia il rosso, dalla clorofillina il verde e dal carotene l'arancio. Un tempo nelle confezioni c'era anche il blu, ma la sua produzione è stata bloccata in seguito all'approvazione ufficiale della campagna "No artificial colours" e al riscontro che in natura non vi è una sostanza capace di sostituire il Brilliant Blue chimico. Per il futuro sono invece previsti coloranti derivati da concentrati di frutta e verdura.

Oltre ai coloranti, i confetti al cioccolato contengono anche zucchero, pasta e burro di cacao, farina di frumento, burro anidro, latte scremato e siero di latte in polvere, sale e agenti di rivestimento (cera d'api e di carnauba). Il tutto a creare quell'amalgama che, dopo l'iniziale croccantezza, lascia il posto, semplicemente facendoli sciogliere in bocca, a un ripieno morbido e gustoso, capace di affascinare i palati di tutto il mondo, a partire dall'Inghilterra del 1937.

Il loro successo come snack (se ne producono circa 570mila al giorno e sono diventati anche protagonisti di mostre ad hoc) non ha però impedito ai celebri confettini di essere usati anche come ingrediente. Sempre più spesso, nella cucina moderna, vanno ad arricchire yogurt, gelati, semifreddi e torte.

E cosa c'è di più simile a una favola dei dolci???

Coinquilin* di mangioscrivo