Quando finisce una relazione, la cosa più difficile è mettere da parte la vita che avevi e la persona che amavi.

"Per dimenticarlo ci vuole la metà del tempo in cui si è stati insieme": questa è la considerazione di Charlotte in Sex and the City...e non è una teoria da buttare, anche perché basata sulla matematica che, si sa, non è affatto un opinione...solo che, se la si applica alle relazioni amorose, può rivelarsi fallace. Perciò, domande come "quando possa un ex essere considerato davvero tale" sono difficili a rispondersi.

Un'altra teoria dice che la migliore risposta sia "quando la tua vita sta procedendo in un'altra direzione": testa e cuore sono talmente occupati a fare altro che non hai più quel chiodo conficcato nel cervello...e quando il tuo ex apparirà (perché riappaiono tutti prima o poi...io lo chiamo "effetto Thriller": come gli zombie di Michael Jackson che escono dai tombini) nessun macigno ti attorciglierà più le budella.

La pratica, ovviamente, è un tantino più difficile.

Se sei tu ad aver preso la decisione dello stop è più facile...si spera tu non l'abbia presa a cuor leggero quindi sei consapevole di ciò che hai fatto e lo porti avanti, con coerenza e convinzione: è il tuo ex, punto.

Se invece quella decisione non l'hai presa tu, forse, anche se la tua testa ha capito, il tuo cuore no...per cui al suo riapparire (che vorresti avesse la connotazione romantica dei film, tipo: "ho sbagliato, voglio te e nessun'altra"...ma sappiate che questi casi nella vita reale sono rarissimi) dovrete per forza (per mantenere un minimo di dignità umana, almeno) "giocare allo specchio": se lui mi sorride io gli sorrido, se mi ignora lo ignoro. Lo so, è un gioco difficile e per niente facile e piacevole...non ci si diverte affatto, credetemi...ma è l'unico modo per dare a un ex la data di scadenza. Poi vi verrà semplice. respirerete e, per dirla alla Melinda di Ghost Whisperer, "passerete oltre" davvero.