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Non contano le origini (Roma? Napoli? Brescia?)... conta la golosità.
L’atmosfera dell’assenzio è quella della Parigi di fine Ottocento. Per me è la “fatina verde” Kylie Minogue in “Moulin Rouge” e la bevanda sorseggiata da Paul Verlaine e Arthur Rimbaud in “Poeti dall’inferno” o dagli altri artisti (Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Dumas) in “Midnight in Paris”…una sorta di elisir che apre la mente, al pari di qualche droga allucinogena.
Non si tratta solo di contorno di foglie verdi... qui c'è mooooolto di più!!!
Lo avevo sentito nominare solo nei film e nei serial americani.
Forse ci sono più modi di cucinarle che tipi di uova.
Associamo sempre la cenere a qualcosa di negativo: i resti di un defunto o di una sigaretta, per esempio. Difficilmente la pensiamo come la brace che ci aiuta a cucinare un variegato barbecue.
Il tequila è una pallida fiamma che attraversa i muri
e vola sopra le tegole come sollievo alla disperazione
Il tequila non è per i naviganti, perché offusca gli strumenti di navigazione
e non obbedisce ai taciti ordini del vento
Però il tequila, in cambio, è grato a chi viaggia in treno e ai macchinisti
perché è fedele, cieco nella sua lealtà al delirio parallelo delle rotaie
e ai fugaci saluti nelle stazioni, dove il treno si ferma per testimoniare
il suo imperscrutabile destino errante
Alvaro Mutis, PONDERACION Y SIGNO DEL TEQUILA
È inevitabile. Conoscendo i miei studi alimentari, amici e parenti, prima o poi, mi chiedono se, nutrendosi di un determinato cibo, succederà loro qualcosa.
© 2024 Giorgia Fieni