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Le patate sono bruttissime da vedere al naturale, ma capaci di diventare spettacolari e super golose.
Mia mamma mi dava sempre la rosetta con il salame da portare a scuola per merenda. Quello era quindi il sapore della pausa, dell’intervallo misericordioso tra le lezioni, oltre che dell’affetto che mi accompagnava da casa nelle prime vere prove che uno si trova ad affrontare nella vita, quelle scolastiche. Quando ho letto queste parole in un libro di Antonella Clerici mi si è aperto un mondo: quello dell’intervallo...e ha scatenato una marea di ricordi.
Il piatto tipico degli italiani è la pasta. Fin qui niente di nuovo. E il condimento preferito? L’arrabbiata o il classicissimo olio, aglio e peperoncino.
La pizza è un alimento talmente buono e iconico che nel tempo si sono sviluppati modi diversi di cucinarla e di mangiarla.
É indubbio che Dio avrebbe potuto creare un frutto migliore della fragola, ma è altrettanto indubbio che non l'ha fatto. (William Butler).
La parola usata per definirlo non è scelta a caso…al solo udire snack penso sempre a un cibo che scrocchia sotto ai denti: non a una pietanza con un ingrediente croccante, ma a qualcosa di più goloso.
Ogni Vigilia di Natale a casa mia è tempo di tortelli. Gialli e verdi non mancano mai, ma mi diverto a variare ripieno e condimenti.
Quando, da piccola, leggevo la fiaba della ragazza rinchiusa in una torre, accessibile solo tramite la formula: “Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli”, pensavo che la fanciulla avesse preso il nome dai ravanelli.
© 2024 Giorgia Fieni